![Zappi chiede cambiamenti al protocollo: insoddisfazione e nuove proposte](https://www.wigglesport.it/wp-content/uploads/2025/02/Zappi-chiede-cambiamenti-al-protocollo-insoddisfazione-e-nuove-proposte-1024x683.jpg)
Zappi chiede cambiamenti al protocollo: insoddisfazione e nuove proposte - ©ANSA Photo
In un recente intervento durante l’assegnazione del Premio Nazionale Enzo Bearzot 2025, Antonio Zappi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), ha messo in luce la sua insoddisfazione riguardo alle polemiche arbitrali che caratterizzano il calcio italiano. Questa dichiarazione arriva in un periodo in cui il dibattito sull’operato degli arbitri è tornato a dominare le discussioni, alimentato da decisioni contestate e incidenti durante le partite.
Zappi ha affermato che “non siamo soddisfatti, qualche problema c’è stato e non possiamo negarlo”, evidenziando la necessità di una riflessione interna. Non si tratta solo di un’ammissione di colpe, ma di un invito a riconsiderare l’attuale protocollo che regola le decisioni arbitrali. Ha sottolineato che “l’arbitro non può che applicare il protocollo dell’Ifab”, l’organo responsabile delle regole del gioco. Questa posizione non solo difende il lavoro degli arbitri, ma richiama anche l’attenzione sulla necessità di un aggiornamento normativo.
La necessità di modifiche al protocollo
L’Ifab ha il compito di modificare gli strumenti protocollari e, se deciderà di apportare cambiamenti per garantire una maggiore regolarità nel calcio, Zappi ha manifestato la sua disponibilità ad accettarli. Questa apertura alla modifica del protocollo è significativa, soprattutto considerando le recenti polemiche che hanno sollevato interrogativi sulla capacità degli arbitri di gestire situazioni complesse durante le partite.
- Le critiche verso il VAR (Video Assistant Referee) sono state molteplici.
- Tifosi e addetti ai lavori hanno messo in discussione l’efficacia del sistema, accusato di creare più problemi di quanti ne risolva.
- Le immagini mostrate durante le revisioni possono portare a interpretazioni soggettive, alimentando ulteriormente il dibattito.
Zappi sembra riconoscere che ci sono aspetti del protocollo VAR che necessitano di essere esaminati e eventualmente rivisti.
La pressione sugli arbitri
Il clima attuale nel mondo del calcio italiano è particolarmente teso. Le società, i tifosi e i media sono sempre più critici nei confronti delle decisioni arbitrali, creando una pressione crescente sugli arbitri stessi. La figura dell’arbitro, storicamente sotto i riflettori, si trova ora a fronteggiare una vera e propria tempesta, e Zappi sembra consapevole della fragilità di questa situazione.
Inoltre, la questione non riguarda solo il calcio professionistico, ma si estende anche ai campionati giovanili e dilettantistici, dove le decisioni arbitrali possono influenzare non solo il risultato di una partita, ma anche la crescita e lo sviluppo dei giovani calciatori. Se il protocollo non è adeguato, il rischio è quello di compromettere l’integrità del gioco a tutti i livelli.
Un dialogo aperto per il futuro
Zappi ha inoltre fatto riferimento alla necessità di un dialogo aperto con l’Ifab. La sua disponibilità a collaborare per modificare le regole è un segnale positivo, che può portare a una maggiore trasparenza e fiducia nel sistema arbitrale. “Se l’Ifab vorrà, noi lo faremo volentieri”, ha dichiarato Zappi, evidenziando la volontà di lavorare insieme per migliorare la situazione.
Nonostante le difficoltà, l’AIA ha avviato programmi di formazione e aggiornamento per gli arbitri, con l’intento di migliorare le competenze e la preparazione degli ufficiali di gara. Questo è un passo fondamentale per garantire che le decisioni prese sul campo siano il più giuste e coerenti possibile. La formazione continua è essenziale, soprattutto in un contesto in cui le aspettative nei confronti degli arbitri sono sempre più elevate.
In conclusione, la posizione di Antonio Zappi rappresenta un’opportunità non solo per affrontare le polemiche attuali, ma anche per costruire un futuro migliore per il calcio italiano, in cui gli arbitri possano operare in un contesto di maggiore supporto e chiarezza. La modifica del protocollo dell’Ifab potrebbe essere la chiave per un cambiamento positivo, in grado di ripristinare la fiducia in un sistema che, pur essendo imperfetto, rimane essenziale per il funzionamento del calcio a ogni livello.