Zappi alla guida dell’aia: il futuro degli arbitri tra var a chiamata e un nuovo direttore tecnico

L’elezione di Antonio Zappi come nuovo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA) segna un importante cambiamento per il mondo dell’arbitraggio in Italia. Con il 72,3% dei voti a favore, Zappi ha superato il suo rivale Alfredo Trentalange, il quale ha ottenuto il 26,4%. Le elezioni si sono svolte in un hotel della Capitale, con una partecipazione significativa di 930 votanti su 945 aventi diritto. Questo risultato non solo rappresenta un nuovo inizio per l’AIA, ma anche un’opportunità per affrontare le sfide future in un contesto di rinnovamento e autonomia.

Un’AIA autonoma e indipendente

L’elezione di Zappi arriva in un momento cruciale, con il nuovo Statuto della FIGC che prevede una maggiore autonomia per l’AIA. Da ora in poi, l’associazione non avrà più un rappresentante nel Consiglio Federale e non parteciperà alle assemblee federali. Zappi ha sottolineato l’importanza di un’AIA autonoma, affermando: “Un’AIA autonoma significa avere la possibilità di avere dotazioni finanziarie da impiegare con la nostra capacità di darci un’organizzazione gestionale”. Questo cambiamento è fondamentale per garantire una gestione più flessibile e indipendente.

La nuova squadra di Zappi

La squadra di Zappi include figure di rilievo come:

  1. Francesco Massini – Vice presidente vicario
  2. Michele Affinito – Vice presidente
  3. Marinella Caissutti
  4. Valentina Finzi
  5. Valentina Garoffolo
  6. Emanuele Marchesi
  7. Pierpaolo Perrone
  8. Marcello Terzo

Questa squadra dovrà affrontare sfide significative e sviluppare programmi innovativi per rispondere alle esigenze di un settore che storicamente vive sotto pressione.

Progetti innovativi per il futuro

Uno dei progetti più ambiziosi proposti da Zappi è l’introduzione di un direttore tecnico per gli arbitri, un ruolo mutuato dal mondo del calcio. Questo direttore avrà il compito di designare i riferimenti per le categorie maggiori, Can A-B e Can C. Zappi ha anche discusso la possibilità di ridurre il numero di arbitri nelle categorie di vertice, sottolineando che “la riduzione non può avvenire senza garantire trattamenti di fine attività arbitrale e altre sicurezze economiche”.

Inoltre, Zappi ha proposto l’introduzione del VAR a chiamata, un’idea che permetterebbe a capitani o allenatori di richiedere una revisione in campo. Questo sistema, ispirato al rugby, mira a garantire maggiore trasparenza nelle decisioni arbitrali. Zappi ha anche manifestato l’intenzione di rendere pubblici gli audio tra arbitri e sala VAR, simile a quanto avviene nei Gran Premi di Formula 1, per offrire maggiore chiarezza sulle decisioni prese durante le partite.

Affrontare la violenza nel calcio

Un tema di grande rilevanza è quello della violenza nel calcio, che ha raggiunto livelli allarmanti, in particolare nel Lazio. Zappi ha dichiarato: “Serve una risposta dura e repressiva, il ministro Abodi ha assicurato impegno, e io parlerò con lui”. Questa posizione evidenzia l’intento del nuovo presidente di affrontare la questione della sicurezza e della violenza negli stadi, un problema che affligge non solo il calcio italiano, ma anche lo sport in generale.

Il mandato di Antonio Zappi si preannuncia ricco di sfide e opportunità. La sua visione per un’AIA più autonoma e innovativa potrebbe segnare un cambiamento significativo nel modo in cui gli arbitri operano nel calcio italiano. Con proposte come il VAR a chiamata e l’introduzione di un direttore tecnico, Zappi sta cercando di modernizzare un sistema che necessita di rinnovamento e maggiore trasparenza. È un momento cruciale per l’arbitraggio italiano, e gli occhi saranno puntati su Zappi e sulla sua squadra per vedere come si svilupperanno queste idee e quali impatti avranno sul futuro del calcio in Italia.

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