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La giornata dei colpi di tacco: giocata spettacolare per l’attaccante quanto imprevedibile per il difendente. Zaccagni e Luis Muriel regalano perle tecniche degne di essere catalogate fra le giocate più belle. Alcune hanno scritto la storia recente della serie A.
Due colpi di tacco che hanno scritto la storia del nostro campionato hanno un minimo comune denominatore e un solo nome: Mancini e la città di Roma. Roberto Mancini, da calciatore, segna una rete di straordinaria bellezza al Tardini. Cross di Mihajlovic da calcio d’angolo e tacco al volo, girato di spalle, dell’allora numero 10 biancoceleste. Ancora più complicato e spettacolare, nonché pesantissimo perché segnato in un derby, il gol di Amantino Mancini. Il brasiliano si solleva un metro e mezzo da terra per coordinarsi e correggere con un colpo di genio il cross di Antonio Cassano. Un gol che gli valse l’appellativo di “tacco di Dio”.
Uno degli specialisti è senza dubbio Hernan Crespo che ha raccolto l’eredità di Roberto Bettega, attaccante della Juventus. La specialità della casa: tacco al volo su cross basso in area di rigore. Un altro specialista del colpo di tacco e di “genio” in generale è Fabio Quagliarella che è stato fra gli ultimi a regalare perle del genere in una sfida contro il “suo” Napoli. Anche Lorenzo Pellegrini della Roma è avvezzo al tacco. Ha segnato così in un derby contro la Lazio e si è ripetuto al Bentegodi di Verona in una sfida che però non ha avuto la stessa fortuna. Anche Ibrahimovic ha lasciato il segno in Italia e in Europa (anche contro l’Italia agli Europei del 2004) ma il suo, più che un colpo di tacco, sebbene la parte del piede sia quella, è un gesto da arti marziali: taekwondo applicato al calcio, con ottimi risultati.
E poi c’è il colpo di tacco per eccellenza, quello che ha scritto la storia del calcio europeo. Protagonista è Madjer, uno dei migliori calciatori prodotti dall’Africa negli anni ’80, che ha segnato il gol decisivo in una finale fra Bayern Monaco e Porto. Era il 1987 e il giocatore algerino segna la rete del momentaneo 1-1 sorprendendo la difesa bavarese. La partita finirà 2-1 per i portoghesi. Quella rete fra l’altro avvicinò moltissimo il calciatore algerino alla serie A. L’Inter gli mise gli occhi addosso ma poi lasciò cadere l’operazione per assicurarsi Ramon Diaz. Scelta comunque fortunata: in quel 1988/1989 i nerazzurri vinsero lo scudetto
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