La Roma scende in campo per la Women’s Champions League contro l’Ajax, sfida fondamentale per le giallorosse, entrate di prepotenza nell’Europa che conta attraverso la vittoria dello scudetto.
Si gioca al massimo livello europeo in un momento particolarmente delicato legato ai noti e dolorosi fatti di cronaca. Anche per questo la sfida non sarà come tutte le altre ma una sorta di manifesto per l’uguaglianza di genere. Inoltre le lupacchiotte, a livello di risultati, non hanno alcunché da invidiare ai colleghi, anzi, è proprio la Roma maschile a inseguire successi già centrati lo scorso anno dalla femminile. Sarà anche una data storica per l’impianto del Tre Fontane: la struttura, deputata a ospitare incontri di serie A femminile, si è rifatta il look per una spesa di circa 300000 euro. Fra i lavori alle strutture, l’installazione di quattro torri faro che consentiranno il regolare svolgimento delle gare in notturna. Quanto basta per avere la ragionevole certezza di giocare tutte le partite casalinghe nello storico impianto a sud di Roma, piuttosto che avventurarsi alla ricerca di un posto lontano dalla capitale
Le giallorosse vogliono proseguire nella striscia positiva di 9 vittorie e un pareggio nelle prime dieci partite disputate in stagione, anche perché l’appuntamento con i tre punti non è rimandabile al lungo. Il girone della Roma è assai impegnativo ed equilibrato e, senza dubbio, di ferro ma le giallorosse non hanno alcuna intenzione di fungere da vaso di coccio. Il pareggio in casa del Bayern Monaco è un ottimo inizio che obbliga però le padrone di casa a non poter sbagliare ancora contro la squadra olandese. La sfida ha un valore fondamentale anche e soprattutto in funzione del format.
Il regolamento prevede quattro gironi da quattro squadre. Passano al tabellone a eliminazione diretta le prime due qualificate della fase a gironi. La finale è in programma sabato 25 maggio presso lo stadio San Mamés di Bilbao che ha già ospitato due quarti di finale e una semifinale quando, per motivi di forza maggiore legata alla pandemia, la Women’s Champions League 2019/20 si è conclusa con un torneo a eliminazione diretta a otto squadre giocato a porte chiuse. Le altre partite, compresa la finale, si sono svolte a San Sebastián, la seconda volta che la competizione si è conclusa in Spagna dopo che il Coliseum Alfonso Pérez di Getafe ha ospitato la prima decisiva della rinominata Women’s Champions League nel 2010.
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