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Wiseman infortunato: fine di una carriera promettente?

A soli 23 anni, James Wiseman si trova già a fare i conti con la possibilità che la sua carriera nell’NBA possa essere giunta al capolinea. Scelto con la seconda chiamata al Draft del 2020 dai Golden State Warriors, Wiseman era una delle più brillanti promesse del basket americano. Tuttavia, il destino sembra aver giocato un brutto tiro al giovane centro, il cui tendine d’Achille si è rotto durante il debutto con la sua nuova squadra, gli Indiana Pacers. La sua stagione è durata appena 4 minuti e 38 secondi, lasciando molti a chiedersi se la sua carriera non possa finire allo stesso modo.

La parabola discendente di Wiseman nell’NBA è un racconto di promesse non mantenute e di circostanze avverse. In poco più di quattro anni, è passato dall’essere una super promessa con i Golden State a una riserva nei Pacers. Questo ennesimo infortunio potrebbe mettere definitivamente fine ai suoi sogni di gloria. Ma cos’è andato storto per Wiseman, un giovane che una volta sembrava destinato a dominare i campi dell’NBA?

Lo sport professionistico è spietato

Lo sport professionistico è notoriamente spietato. Un passo falso, un pizzico di sfortuna o un infortunio improvviso possono trasformare un futuro brillante in un ricordo lontano. È questo il caso di Wiseman, che durante una partita contro i Detroit Pistons ha vissuto la classica dinamica della rottura del tendine d’Achille: un tiro da tre punti, un giro su se stesso e la sensazione di essere stato scalciato da qualcuno, anche se intorno a lui non c’era nessuno. L’infortunio è stato immediatamente diagnosticato e Wiseman è stato operato a New York. Il basket giocato per lui sarà un discorso da rimandare alla prossima stagione.

Un futuro incerto

Wiseman non ha un contratto garantito per il prossimo anno con i Pacers. Il suo accordo biennale con la squadra prevede un’opzione per il secondo anno, ma spetterà alla franchigia decidere se esercitarla o meno. Senza garanzie atletiche, il futuro di Wiseman appare incerto e pieno di interrogativi.

Un passato di difficoltà

Il passato di Wiseman è stato segnato da numerose difficoltà. Durante il suo periodo universitario, fu sospeso dalla NCAA per aver accettato denaro sottobanco dal suo allenatore a Memphis University. Nonostante ciò, gli scout dell’NBA lo scelsero ancora, vedendo in lui un talento da coltivare. Con i suoi 213 centimetri di altezza e una straordinaria capacità atletica, Wiseman sembrava avere tutte le carte in regola per brillare nella lega. Tuttavia, i Warriors commisero l’errore di pensare che potessero insegnargli i fondamentali del gioco come un processo automatico, cosa che non accadde.

Gli infortuni come costante

Gli infortuni sono stati una costante nella carriera di Wiseman. Durante la sua stagione da rookie, giocò solo 39 partite a causa di problemi al ginocchio e al polso. La sua seconda stagione non vide mai la luce a causa di un infortunio al menisco. Quando finalmente tornò in campo, i Warriors si stancarono di aspettarlo e lo scambiarono in una trade a quattro squadre che lo portò infine ai Detroit Pistons. Anche lì, non riuscì a convincere, giocando 87 partite in una stagione e mezza, di cui solo 28 da titolare.

Una nuova opportunità con i Pacers

Il passaggio agli Indiana Pacers sembrava offrire a Wiseman una nuova opportunità. Con un buon allenatore e una squadra ambiziosa, aveva la chance di dimostrare il suo valore. Tuttavia, l’infortunio al tendine d’Achille ha nuovamente messo in discussione il suo futuro. Wiseman avrà bisogno di una forza mentale straordinaria per superare questo ennesimo ostacolo e rilanciarsi. Altrimenti, rischia di vivere di rimpianti e sogni infranti.

Lezioni preziose per i giovani atleti

La storia di Wiseman è un monito per molti giovani prospetti del basket. L’NBA, con la sua promessa di denaro e gloria, può essere spietata. In un mondo dove si è facilmente sostituibili, l’importanza di una solida preparazione mentale e fisica non può essere sottovalutata. Wiseman, nonostante il suo cognome che significa “saggio”, si è trovato in una situazione che nessun giovane atleta vorrebbe affrontare. Tuttavia, la sua esperienza offre lezioni preziose su quanto sia cruciale gestire al meglio le proprie opportunità e prepararsi per qualsiasi avversità.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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