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Volkswagen valuta la chiusura di tre fabbriche, secondo i sindacati

La situazione attuale di Volkswagen sta generando preoccupazioni significative, sia tra i dipendenti che tra i sindacati. Recenti dichiarazioni sindacali suggeriscono che il colosso automobilistico tedesco potrebbe chiudere fino a tre fabbriche in Germania, un numero superiore rispetto alle stime iniziali. Questo scenario si inserisce in un contesto di difficoltà economiche e di trasformazione industriale per l’azienda, che sta cercando di affrontare la transizione verso la mobilità elettrica, un mercato in continua crescita ma anche altamente competitivo.

Gli investimenti necessari per passare alla produzione di veicoli elettrici sono enormi e richiedono risorse significative. Volkswagen, come molti altri costruttori di automobili, sta cercando di bilanciare queste spese con la necessità di rimanere competitiva in un mercato globale sempre più ferocemente conteso, soprattutto da produttori cinesi che stanno guadagnando terreno con modelli innovativi e dai prezzi competitivi. Questo è particolarmente vero in Cina, un mercato chiave per Volkswagen, dove le vendite sono diminuite del 2,6% nel 2024. Il calo delle vendite, non solo in Cina ma anche in Europa, ha avuto un impatto significativo sui profitti dell’azienda, portando a due avvisi di profitto — il più recente dei quali è stato emesso a settembre.

Questi avvisi indicano che i risultati finanziari di Volkswagen non saranno all’altezza delle aspettative, un segnale preoccupante per gli investitori e un chiaro indicatore delle sfide economiche che l’azienda deve affrontare. In risposta, il gruppo è in trattative con i sindacati per elaborare un piano di risparmi e rilancio della competitività. Tuttavia, il consiglio di fabbrica ha espresso preoccupazioni riguardo a un piano sociale che potrebbe portare alla chiusura di stabilimenti e al taglio di decine di migliaia di posti di lavoro.

Il piano in discussione prevede, oltre alla chiusura di fabbriche, una riduzione del 10% degli stipendi e un loro congelamento per il 2025 e il 2026. Ciò includerebbe anche il trasferimento all’estero di molte attività e reparti attualmente situati in Germania. Tali misure, se attuate, rappresenterebbero un cambiamento drastico per l’azienda, che in 87 anni di storia non ha mai chiuso un impianto in patria. Questo segnerebbe una svolta storica per Volkswagen e per l’industria automobilistica tedesca nel suo complesso.

La cancellazione del programma di sicurezza del lavoro, in vigore da oltre 30 anni, ha ulteriormente intensificato le preoccupazioni tra i dipendenti e i sindacati. Questo programma era stato un punto fermo per garantire stabilità lavorativa ai dipendenti Volkswagen, e la sua eliminazione evidenzia la gravità della situazione attuale. Inoltre, le preoccupazioni non si limitano solo alla Germania; lo stabilimento Audi di Bruxelles è anch’esso sotto esame, con Volkswagen che sembra essere alla ricerca di un acquirente.

La risposta del governo tedesco, rappresentata dalle dichiarazioni di un portavoce del cancelliere Olaf Scholz, sottolinea l’importanza di non far ricadere decisioni manageriali errate del passato sui lavoratori. Il governo sembra intenzionato a proteggere i posti di lavoro e a garantire che le eventuali ristrutturazioni non siano a scapito dei dipendenti. Tuttavia, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte di Volkswagen, rimane molta incertezza sul futuro.

Questa settimana si preannuncia cruciale, con incontri previsti tra Volkswagen e i sindacati, subito dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali di bilancio. Questi incontri potrebbero dare maggiore chiarezza sul futuro delle fabbriche e dei dipendenti coinvolti. Volkswagen gestisce attualmente dieci stabilimenti in Germania, impiegando circa 300.000 persone, e qualsiasi decisione riguardante la chiusura delle fabbriche avrà un impatto significativo non solo sull’azienda, ma sull’intera economia tedesca.

L’intera industria automobilistica sta affrontando una fase di trasformazione, spinta dalla necessità di adattarsi a nuove tecnologie e a un mercato in evoluzione. La situazione di Volkswagen è un esempio emblematico delle sfide che le grandi aziende devono affrontare in questo contesto dinamico e in continuo cambiamento.

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