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Volandri celebra il 2024: un anno straordinario per il sistema italia

Il tennis italiano ha vissuto un 2024 straordinario, emergendo come una potenza nel panorama tennistico mondiale. Filippo Volandri, capitano della squadra italiana di Coppa Davis, ha recentemente conquistato la sua seconda Insalatiera consecutiva, un risultato che si affianca a quello delle donne, vincitrici della Billie Jean King Cup. Queste due Nazionali campioni del mondo rappresentano un traguardo eccezionale, un vero e proprio trionfo per il sistema Italia.

Intervistato dopo queste storiche vittorie, Volandri ha espresso la sua soddisfazione per il momento che il tennis italiano sta vivendo. “È un periodo incredibile per il tennis italiano. Sapevamo che le finali di Davis sarebbero arrivate in Italia, ma non ci aspettavamo che tutto accadesse così velocemente. Questo è il risultato del duro lavoro di tutti: tecnici, giocatori e della federazione, che ha dimostrato grande abilità nella gestione di eventi così importanti”, ha dichiarato Volandri.

il successo della coppa davis

La Coppa Davis è stata un palcoscenico fondamentale per l’Italia, e la vittoria a Malaga ha dimostrato non solo la forza della squadra, ma anche il calore e l’affetto dei tifosi. “A Malaga c’erano così tanti tifosi italiani che sembrava di giocare in casa. Tuttavia, ripetere un successo simile non è semplice. Ci vuole un grande lavoro dietro le quinte e, anche se siamo già qualificati per la fase finale, non abbiamo molte opportunità di giocare fino a quel momento”, ha aggiunto Volandri.

l’importanza dei giovani talenti

Un altro tema affrontato nell’intervista è stato l’inserimento dei giovani talenti nella squadra. Quest’anno è stato il turno di Flavio Cobolli, ma Volandri ha sottolineato che ci sono ancora molte opportunità per far esordire nuovi giocatori. “Non è detto che non possano esserci giovani nella squadra. Il nostro compito è seguirli durante tutto l’anno, partecipando ai tornei e visitando i loro centri di allenamento. Continueremo a collaborare con i tecnici per schierare la formazione migliore”, ha affermato il capitano.

la crescita del tennis italiano

La crescita del tennis italiano è evidente anche dal numero di giocatori italiani nella top 100 mondiale, con ben 9 atleti in questa prestigiosa classifica. “E ci sono anche un paio di giocatori che sono lì, a un passo. Ad esempio, Bellucci è uscito dai 100 negli ultimi giorni dell’anno. Questo dimostra che il sistema Italia sta funzionando. Mai come quest’anno abbiamo dimostrato la nostra forza: Coppa Davis, Billie Jean King Cup, oro olimpico di Errani e Paolini, bronzo di Musetti, oltre a successi nei tornei dello Slam. Insomma, è stata una grande abbuffata”, ha commentato Volandri con orgoglio.

Da responsabile del settore tecnico, Volandri è convinto che ci sia ancora margine di crescita. “Nello sport si può sempre migliorare. Abbiamo fatto progressi costanti negli ultimi anni e possiamo continuare a farlo. Magari ampliando il nostro gruppo di lavoro e aprendo a consulenze esterne per avere nuovi stimoli”, ha suggerito, evidenziando l’importanza di ascoltare diversi punti di vista.

Sebbene le emozioni per il recente trionfo siano ancora vive, Volandri ha tracciato un confronto tra le sue due vittorie. “La prima è stata la Davis dell’emozione, era tutto nuovo e ci sono stati alti e bassi nel cammino che ci hanno portato a vivere quell’esperienza con grande felicità, ma anche con un certo stress. Questa volta, invece, abbiamo impostato il lavoro in modo diverso, grazie all’esperienza dell’anno precedente. Personalmente, mi sento un po’ meno stanco rispetto al 2023, ma faccio più fatica a ritrovare il ritmo”, ha osservato.

Mercoledì a Milano ci sarà un evento di celebrazione che vedrà protagonisti tutti i tennisti italiani. “Se l’anno scorso era la festa della Davis, quest’anno è la festa di tutto il tennis. Donne e uomini, squadre e singoli. È bello che sia così. A gennaio, poi, ci recheremo anche dal Presidente della Repubblica, con tutti i protagonisti, compresi Cobolli e Arnaldi, che hanno contribuito al successo. È una vittoria del gruppo, e per me è la cosa più importante”, ha concluso Volandri, sottolineando l’importanza della coesione e del lavoro di squadra nel raggiungere traguardi così significativi.

Il 2024 si prospetta quindi come un anno ricco di sfide e opportunità per il tennis italiano, e Volandri è determinato a guidare la sua squadra verso nuovi successi, mantenendo viva la fiamma dell’entusiasmo e della passione per questo sport.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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