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Vogliacco salva il Genoa all’ultimo respiro: il Como si arrende nonostante il gol di Da Cunha e la grande prestazione di Nico Paz

La partita tra Genoa e Como: un finale inaspettato

Il calcio è un gioco strano, e la partita tra Genoa e Como lo ha dimostrato in modo lampante. La squadra ospite sembrava destinata a ottenere una vittoria meritata, messa in discussione solo da un episodio sfortunato avvenuto al 92′. L’incontro, caratterizzato da un’intensa battaglia tattica e da momenti di grande intensità, ha visto il Como dominare gran parte del match, grazie anche alle prestazioni sopra le righe di alcuni dei suoi giocatori, in particolare Nico Paz. Tuttavia, un errore finale ha permesso al Genoa di strappare un pareggio insperato.

Il primo tempo: dominio del Como

Il primo tempo ha visto il Como prendere il controllo della partita, con un possesso palla che ha messo in difficoltà il Genoa, privato di alcuni dei suoi titolari a causa di infortuni. L’allenatore Alberto Gilardino ha dovuto adattare la sua formazione, schierando un 3-5-2 che, sebbene non fosse passivo, faticava a contenere la vivacità del gioco offensivo del Como. La squadra di Cagliari, dal canto suo, ha messo in campo un modulo con un centrocampo solido, dove i due perni centrali, Engelhardt e Da Cunha, cercavano di sostenere il trio offensivo composto da Strefezza, Paz e Fadera.

Il primo squillo della partita è stato del Como, che ha sbloccato il punteggio al 17′ grazie a un gol di Da Cunha. L’azione è nata da un errore di Pinamonti, che ha perso un pallone banale, consentendo agli ospiti di ripartire rapidamente. Paz ha dimostrato tutta la sua classe, servendo Da Cunha al limite dell’area. Il tiro sinistro dell’attaccante ha trovato il pertugio giusto, portando il Como in vantaggio. Da quel momento, la squadra ha continuato a premere, mettendo in difficoltà la difesa genoana.

La reazione del Genoa

Il Genoa ha reagito, ma la sua manovra offensiva era spesso imprecisa. Pinamonti e Ekhator hanno cercato di creare occasioni, ma le conclusioni si sono rivelate inefficaci, con Reina che ha sventato i tentativi avversari. Il primo tempo si è chiuso con un Como in controllo e un Genoa che sembrava incapace di trovare soluzioni per raddrizzare la situazione.

La ripresa: cambiamenti strategici

Nella ripresa, Gilardino ha tentato di apportare modifiche strategiche, inserendo Miretti e passando a un 4-4-2 più classico. Il Genoa ha cominciato a sembrare più compatto e meno vulnerabile, riuscendo a mantenere meglio il possesso palla. Tuttavia, il Como non ha abbassato la guardia e Paz ha continuato a essere una spina nel fianco per la difesa avversaria, creando occasioni e servendo assist ai compagni. Nonostante i tentativi di Fadera e Cutrone, la rete del raddoppio non è arrivata, e la squadra ha iniziato a pagare a caro prezzo le occasioni sprecate.

Il finale drammatico

Con il passare dei minuti, il Genoa ha aumentato la pressione, cercando disperatamente il pareggio. L’innesto di Balotelli ha portato un po’ di entusiasmo tra i tifosi, ma le azioni del Genoa sembravano più frenetiche che organizzate. Il Como, dal canto suo, continuava a difendersi con ordine, mantenendo il vantaggio senza troppe difficoltà.

Quando sembrava che il Como potesse portare a casa i tre punti, la situazione è cambiata in un istante. L’angolo battuto da Miretti al 92′ ha trovato il piede di Vogliacco, che ha trovato il modo di bucare la difesa del Como e segnare il gol del pareggio. La frustrazione è stata palpabile tra i giocatori e i tifosi del Como, che avevano visto il loro sforzo vanificato in un momento decisivo.

Un sapore amaro per il Como

Questo pareggio in extremis ha lasciato un sapore amaro in bocca ai ragazzi di Fabregas, che avrebbero meritato di più per quanto mostrato sul campo. La prestazione di Nico Paz è stata una delle note positive di una giornata altrimenti deludente, mostrando qualità e visione di gioco che fanno ben sperare per il futuro del Como. Tuttavia, il calcio è così: una frazione di secondo può cambiare il destino di una partita, e il Como ha imparato a proprie spese quanto possa essere spietato questo sport.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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