Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus e della nazionale serba, è tornato in campo dopo due mesi di assenza per un infortunio, dimostrando di essere un giocatore fondamentale per la sua squadra. Nella recente partita di Nations League contro la Svizzera, terminata con un pareggio 1-1, Vlahovic ha giocato un ruolo chiave, nonostante non sia riuscito a segnare. La sua prestazione, però, è stata di grande valore, in particolare per l’assist fornito a Terzic, che ha permesso alla Serbia di portare a casa un punto importante.
Al termine della gara, Vlahovic ha rilasciato alcune dichiarazioni che mettono in evidenza la sua visione del gioco e le differenze tra il suo ruolo in nazionale e quello che ricopre alla Juventus. Il giovane attaccante ha parlato con entusiasmo della sua esperienza in campo con Mitrovic, il quale, secondo lui, è un compagno di squadra ideale. Vlahovic ha affermato: “È più semplice per me giocare insieme ad un altro attaccante, specie se forte come Mitrovic”. Questa sinergia tra i due attaccanti è evidente e Vlahovic ha sottolineato come Mitrovic riesca a ingaggiare molti duelli, creando spazi e opportunità che lui stesso può sfruttare al meglio.
Queste dichiarazioni non sono solo un elogio al compagno di squadra, ma anche un messaggio chiaro per il suo allenatore alla Juventus, Thiago Motta. Infatti, Vlahovic ha espresso la sua preferenza per un sistema di gioco che prevede due punte. Fino ad ora, Motta lo ha schierato come unica punta, una scelta che ha suscitato diverse critiche, soprattutto considerando il numero di occasioni da gol sprecate dal giocatore in questa fase della stagione. Vlahovic sembra voler rispondere a queste critiche, evidenziando che il suo stile di gioco potrebbe essere più efficace se avesse un altro attaccante al suo fianco, in grado di aiutare nella costruzione delle azioni offensive.
Inoltre, il giovane serbo ha toccato un tema interessante riguardo ai compiti difensivi che gli sono stati assegnati in campo. Ha dichiarato: “Il c.t. Stojkovic mi ha liberato dai compiti difensivi”, evidenziando come questa scelta tattica sia stata positiva per lui. Vlahovic ha spiegato che, con una struttura fisica come la sua, dedicarsi eccessivamente alla fase difensiva può penalizzarlo. Quando è costretto a pressare e rincorrere gli avversari, rischia di arrivare stanco e meno lucido al momento di finalizzare.
La questione dei gol falliti da parte di Vlahovic è un argomento delicato. Sebbene il giovane attaccante abbia ricevuto critiche per la sua incapacità di concretizzare le occasioni, è importante considerare che il contesto in cui gioca può influenzare le sue prestazioni. Un cambio di sistema, che preveda una seconda punta al suo fianco, potrebbe non solo alleviare la pressione su di lui, ma anche migliorare l’intero attacco della squadra.
In sintesi, le parole di Dusan Vlahovic non sono solo una riflessione sulla sua esperienza in nazionale, ma un invito a riconsiderare le scelte tattiche della Juventus. Con un giocatore del suo calibro, è fondamentale trovare la soluzione giusta per massimizzare le sue potenzialità. La sfida per Motta sarà quella di ascoltare queste indicazioni e adattare il suo approccio, affinché Vlahovic possa esprimere al meglio il suo talento e contribuire in modo decisivo al successo della squadra.
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