Dusan Vlahovic: un talento intrappolato
Il potenziale di Dusan Vlahovic è indiscutibile, ma sembra intrappolato in una situazione che non gli permette di esprimere appieno le sue capacità. Durante le partite, il centravanti serbo appare spesso isolato, quasi invisibile. Le sue qualità sono innegabili, ma senza il supporto adeguato da parte della squadra, il suo impatto sul campo risulta limitato. La partita contro il Parma ne è un esempio lampante: Vlahovic ha toccato il pallone solo 31 volte, meno di qualsiasi altro compagno che abbia giocato gli stessi minuti.
h2: necessità di un cambio di strategia
Questo isolamento tattico richiama immediatamente la necessità di un cambio di strategia da parte dell’allenatore Thiago Motta. Nei primi incontri della stagione, come contro il Como e il Verona, sembrava che la Juventus avesse trovato una formula vincente, con un pressing alto e un gioco che valorizzava le capacità di Vlahovic di attaccare la profondità. Tuttavia, questa impostazione è andata via via perdendosi, e la squadra è tornata a concentrarsi principalmente su una solida difesa, simile alla Juve delle precedenti stagioni.
h2: una strategia difensiva limitante
La strategia difensiva, sebbene efficace nel mantenere la porta inviolata (solo un gol subito in 8 partite), non si adatta alle caratteristiche di Vlahovic. Lui è un attaccante che vive per la profondità e per il movimento verso la porta avversaria, non per il palleggio arretrato. Thiago Motta deve quindi lavorare per garantire quella verticalità e velocità che permetterebbero a Vlahovic di esprimersi al meglio. Attualmente, la squadra sembra progettata intorno a un attaccante di tipo diverso, penalizzando il serbo.
h2: il supporto dei compagni di squadra
Anche la mancanza di continuità da parte di alcuni compagni di squadra ha contribuito all’isolamento di Vlahovic. Yildiz, inizialmente promettente, ha visto un calo nelle sue prestazioni, allontanandosi troppo spesso dalla posizione centrale che gli permetterebbe di supportare meglio il centravanti. Gli infortuni di giocatori chiave come Koopmeiners e Nico hanno ulteriormente limitato le opzioni offensive della squadra, riducendo i rifornimenti di qualità per Vlahovic.
h2: confronto con altri attaccanti
Un confronto con le statistiche di Mateo Retegui, capocannoniere dell’Atalanta, mette in luce la differenza nel supporto ricevuto dai rispettivi club. Retegui ha ricevuto molti più passaggi e ha avuto più occasioni di giocare il pallone in area, segno di una squadra che lo cerca e lo coccola costantemente. Questo affetto si traduce in prestazioni di alto livello, con l’italo-argentino che segna regolarmente, superando le aspettative.
h2: responsabilità personali di vlahovic
Tuttavia, non tutto può essere imputato alla squadra. Vlahovic stesso deve assumersi parte della responsabilità per la sua mancanza di incisività. I dati sugli expected-goals rivelano che, a differenza di altri attaccanti, Vlahovic ha segnato meno di quanto ci si sarebbe aspettato dalle occasioni avute. Il gol mancato contro il Parma è un chiaro esempio di questo problema. Il centravanti serbo ha bisogno di migliorare la sua freddezza sotto porta e la capacità di sfruttare al meglio le opportunità.
h2: miglioramento della mobilità
Inoltre, deve lavorare sulla sua mobilità all’interno dell’area di rigore. Lautaro Martinez è un esempio di attaccante che eccelle in questa abilità, e Vlahovic ha tutto il potenziale per fare altrettanto. Spesso, invece di muoversi per farsi trovare dai compagni, attende fermo, finendo per essere facilmente marcato.
h2: opportunità per il futuro
La Juventus, nonostante le difficoltà, ha dimostrato di avere qualità nella costruzione del gioco, come dimostrano i numeri del possesso palla e dei passaggi contro il Parma. Thiago Motta deve trovare il modo di integrare Vlahovic in questa manovra, trasformando la solida difesa in un attacco dinamico che possa esaltare le qualità del numero nove serbo.
Con il ritorno di giocatori chiave come Nico e Koopmeiners, e con un Yildiz in crescita, le condizioni per il successo ci sono tutte. Tuttavia, è fondamentale che Thiago Motta apporti i necessari aggiustamenti tattici per permettere a Vlahovic di essere il protagonista che tutti si aspettano, abbandonando definitivamente l’idea di un centravanti statico e abbracciando la dinamicità che Dusan può offrire.
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