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Vita a bordo: tra acqua, cibo e sonno nel vendée globe

Il Vendée Globe rappresenta una delle sfide più estreme e affascinanti nel mondo della vela. Questo giro del mondo in solitario senza scalo non è solo una prova di resistenza fisica per gli skipper, ma richiede anche una gestione attenta del tempo, del sonno e della nutrizione. A bordo delle barche IMOCA 60, progettate per l’alta velocità e l’efficienza, la vita quotidiana diventa un delicato equilibrio tra prestazioni e sopravvivenza.

La gestione del sonno

Uno degli aspetti più critici della vita a bordo è il sonno. Inizialmente, molti skipper affrontavano la regata senza un piano strutturato per il riposo, il che portava spesso a situazioni pericolose. La mancanza di sonno può causare colpi di sonno e distrazioni fatali, come dimostrato da incidenti passati. Negli anni, gli atleti hanno iniziato a studiare la gestione del sonno, sviluppando tecniche come il sonno polifasico, che consente di frazionare le ore di sonno in brevi intervalli. Questo approccio è fondamentale per mantenere un livello di attenzione e lucidità durante la navigazione in condizioni estreme.

Le strategie di sonno variano da velista a velista. Alcuni optano per:
1. Brevi pisolini di 20-30 minuti.
2. Accumulare circa quattro ore di sonno nelle 24 ore.

È interessante notare che figure storiche come Leonardo Da Vinci praticavano già questo tipo di sonno per massimizzare la produttività. Nel contesto del Vendée Globe, il sonno non è solo una questione di preferenze personali; è una necessità strategica. Alcuni skipper analizzano persino i cicli di sonno degli avversari per cercare di ottenere un vantaggio competitivo.

Nutrizione a bordo

Dopo il sonno, un altro aspetto cruciale della vita a bordo è la nutrizione. Le barche del Vendée Globe sono progettate per l’efficienza, il che significa che le cucine sono limitate. Gli skipper trascorrono molto tempo navigando e analizzando le condizioni meteorologiche, quindi non possono permettersi di passare ore ai fornelli. La soluzione più comune è l’uso di cibi disidratati, facilmente reidratabili con acqua calda prodotta dal desalinatore. Questi pasti leggeri e facili da preparare garantiscono l’energia necessaria senza compromettere la sicurezza.

Ogni velista ha le proprie preferenze culinarie e strategie nutrizionali. Ad esempio:
Giovanni Soldini è noto per la sua abilità nel cucinare con la pentola a pressione, risparmiando acqua ed energia.
Giancarlo Pedote, l’unico italiano a partecipare al Vendée Globe, testa gli alimenti in condizioni simili a quelle che affronterà in mare, mantenendo una dieta equilibrata e varia.

Le sfide in mare

Non è solo il cibo e il sonno a determinare il successo di uno skipper. Le condizioni in mare possono variare drasticamente, passando da tempeste furiose a calmi inquietanti. Durante i periodi di burrasca, il sonno è praticamente impossibile e gli skipper devono rimanere vigili. Al contrario, nelle fasi di calma, trovare un equilibrio tra il riposo e la navigazione diventa cruciale. Durante queste fasi, gli skipper possono approfittare di condizioni più favorevoli per recuperare energie e prepararsi per le sfide successive.

Inoltre, il design delle barche gioca un ruolo fondamentale nel garantire la vivibilità a bordo. I progettisti degli IMOCA 60 ottimizzano lo spazio, assicurando che ogni centimetro sia utilizzato in modo efficiente. Con l’introduzione di pozzetti chiusi e layout personalizzati, gli skipper possono gestire le manovre con il minimo sforzo fisico possibile, un aspetto cruciale per evitare la fatica fisica che può influenzare negativamente la capacità di prendere decisioni rapide e precise.

In sintesi, la vita a bordo delle barche del Vendée Globe è un mix complesso di strategia, gestione del tempo e adattamento alle condizioni. Gli skipper devono affrontare sfide fisiche e mentali, bilanciando sonno, nutrizione e manovre con l’obiettivo di completare il giro del mondo. I progressi nelle tecniche di gestione del sonno e nella preparazione dei pasti, insieme all’innovazione nella progettazione delle barche, hanno reso questo evento ancora più affascinante e competitivo nel panorama della vela.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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