Vincenzo Montella nuovo CT della Turchia. L’aeroplanino è tornato a volare dopo una sosta all’Hangar per rimettersi in sesto dopo qualche esperienza sfortunata. In riva al Bosforo, l’ex allenatore, fra le altre, di Fiorentina e Roma, ha ritrovato il tocco che lo aveva visto fra i migliori tecnici italiani. Dopo la positiva esperienza con l’Adana, portata in Conference League, si sono aperte le porte della nazionale. E così il calcio italiano ha un nuovo CT all’estero.
Prima di Vincenzo Montella, l’ultimo caso di allenatore italiano C.T. di una nazionale estera è legato a Roberto Mancini che dopo il burrascoso addio all’Italia ha trovato una destinazione dorata, anche se i primi risultati tardano ad arrivare: due sconfitte nelle prime due uscite. Anche Carlo Ancelotti, dalla prossima estate, siederà su una panchina: quella del Brasile. Il tecnico del Real Madrid ha voglia di provare l’esperienza da selezionatore e la Seleçao punta sulla sua straordinaria capacità di gestore per tornare a vincere un Mondiale che manca dal 2002. Singolare la storia di Domenico Tedesco, italianissimo trapiantato in Germania e che proprio nel paese mitteleuropeo è riuscito ad affermarsi come uno degli allenatori più promettenti della sua generazione. Ha stupito alla guida di Schalke 04 e al Lipsia, dove è anche riuscito a vincere una Coppa di Germania. Esonerato, è in una nazionale di prima fascia come il Belgio che lo ha scelto come erede di Martinez, accasatosi in Portogallo.
Prima di Montella, Ancelotti e Mancini, la colonia di commissari tecnici italiani all’estero era già folta. L’Ungheria è cresciuta tantissimo sotto la guida tecnica di Mario Rossi, che ha stupito sfiorando prima all’Europeo la qualificazione agli ottavi per una manciata di minuti e poi quella alla fase finale della Nations League, in un girone con Italia, Germania e Inghilterra. De Biasi è stato l’artefice del miracolo dell’Albania, qualificatasi all’Europeo del 2016, prima storica partecipazione per la nazionale adriatica alla fase finale di una competizione calcistica internazionale. Oggi allena con alterna fortuna l’Azerbaigian. Lontano dai radar anche Francesco Calzona, alla guida della nazionale slovacca. Michele Marcolini invece ha scelto Malta che prosegue la tradizione del “Made in Italy” dopo l’esperienza con Mangia. I nostalgici ricorderanno Francesco Moriero, lo “sciuscià” di Ronaldo il Fenomeno ai tempi dell’Inter. Il leccese oggi è alle Maldive e lavora dove moltissimi connazionali invece passano le vacanze da sogno. La sua esperienza è recentissima ma c’è da lavorare: è #156 nel ranking FIFA. Coraggiosa anche la scelta di Stefano Cusin, che guida la nazionale del Sud Sudan.
Montella e i suoi colleghi sono comunque, chi più chi meno, volti abbastanza noti. Meritano una citazione particolare, Vincenzo Alberto Annese, 38enne pugliese, che lasciato gli studi e la cattedra di assistente universitario per diventare un globetrotter del pallone. Ha allenato in undici nazioni diverse, ha vinto due campionati in India, con il Gokum Kerala e adesso allena il Nepal. Originalissima anche la scelta di Guglielmo Arena: stanco di stipulare contratti assicurativi, ha scelto di dedicarsi al calcio, diventando uno dei tecnici più amati e rispettati in Asia e Africa. E da qualche settimana è il nuovo commissario tecnico del Laos. La sua, per sua stessa ammissione, è una missione prima ancora che un lavoro.
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