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Vieri svela le novità su Retegui, interviste esclusive a Khedira e Bright con focus su Recoba.

Sportweek ci riserva un numero ricco di contenuti emozionanti e approfondimenti esclusivi, a partire dalla storia di Mateo Retegui, il capocannoniere della Serie A, che si è guadagnato la copertina del magazine in edicola insieme alla Gazzetta. Questo giovane talento argentino, scoperto da Roberto Mancini e ora al servizio di Gian Piero Gasperini all’Atalanta, ha attirato l’attenzione di Christian Vieri. L’ex attaccante della Nazionale italiana, noto per il suo fiuto per il gol, ha valutato positivamente le capacità di Retegui, riconoscendogli un notevole senso del gol. Con una percentuale realizzativa da record, superiore persino a quella di campioni come Harry Kane e Robert Lewandowski, Retegui promette di essere una risorsa preziosa per il calcio italiano, in un momento in cui il ruolo del numero 9 è particolarmente critico.

La storia di Matteo Retegui

La storia di Matteo Retegui ricorda quella di altri oriundi che hanno avuto successo con la maglia azzurra, come Mauro Camoranesi, Orsi, De Maria e Monti, che hanno contribuito a portare l’Italia sul tetto del mondo. Tuttavia, non tutti i giocatori naturalizzati hanno lasciato un segno indelebile; esempi illustri come Sivori, Altafini e Schiaffino non hanno sempre brillato come previsto. La speranza è che Retegui possa seguire le orme dei connazionali che sono riusciti a fare la differenza.

Alvaro Recoba: una storia affascinante

Il numero di Sportweek offre anche un’occasione per riscoprire una delle storie più affascinanti del calcio italiano: quella di Alvaro Recoba. L’ex pupillo di Massimo Moratti, che durante il suo periodo all’Inter ha vissuto momenti di alti e bassi, ha trovato nel Venezia l’ambiente ideale per esprimere tutto il suo talento, trasformando quella parentesi in una delle stagioni più memorabili della sua carriera. La sua parabola, ripercorsa sulle pagine del magazine, resta uno dei racconti più avvincenti della storia nerazzurra.

Interviste esclusive: Sami Khedira e Yannick Bright

Il focus si sposta poi su due interviste esclusive. La prima a Sami Khedira, che dopo aver appeso le scarpe al chiodo ha intrapreso una carriera manageriale fondando un’azienda di caffè. Khedira condivide con i lettori la sua transizione dalla vita di calciatore a quella di imprenditore, offrendo uno sguardo unico sulla sua evoluzione personale e professionale.

La seconda intervista è dedicata a Yannick Bright, che ha vissuto un autentico sogno calcistico. Dopo aver militato in serie D, ha colto al volo un’opportunità sui social che lo ha portato a giocare nell’Inter Miami accanto a stelle come Lionel Messi. La sua storia, che mescola dedizione e fortuna, rappresenta una favola moderna nel mondo dello sport.

Oltre il calcio: moda e musica

Ma Sportweek non si limita al calcio. Il numero offre anche un’intervista a Pietro Beccari, presidente e CEO di Louis Vuitton, che esplora le strategie del brand nel mondo dello sport. Beccari discute dell’ingresso di Louis Vuitton nella F1 e della loro presenza nella Coppa America, puntando su talenti emergenti come Bellingham e Alcaraz. Anche Enrico Chieffi, ex velista e attuale manager, condivide la sua esperienza nel campo della moda sportiva, riflettendo sul successo della sua carriera e sul futuro del marchio Slam.

Infine, il magazine ci porta nel mondo della musica con Sarah, vincitrice di Amici 2024, che racconta la sua passione per il tennis e l’ammirazione per Federer e Nadal. Con il suo nuovo singolo “Tacchi (fra le dita)” in uscita, Sarah si apre sul suo amore per lo sport e l’ispirazione che trae da grandi campioni come Jannik Sinner.

Questo numero di Sportweek rappresenta un viaggio tra sport, musica e storie di vita, offrendo ai lettori uno sguardo approfondito su figure che hanno saputo distinguersi nei rispettivi campi. Con interviste esclusive e racconti appassionanti, il magazine si conferma una lettura imperdibile per tutti gli appassionati.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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