Chiudendo gli occhi, Lorenzo Venturino riesce a vedere un’immagine che lo accompagna sin da quando era bambino. Una visione così vivida da sembrare reale: è lui, con la maglia rossoblù del Genoa, che corre verso la gradinata, un luogo che frequenta da piccolo insieme a suo padre per tifare la squadra del cuore. Il sogno di Lorenzo, un ragazzino nato nel 2006, è chiaro e ben definito: esordire in Serie A con il club che ama. E mentre la sua carriera calcistica prende forma, Lorenzo ha già segnato alcune tappe importanti nel suo cammino.
Quest’estate, infatti, ha avuto la grande opportunità di unirsi alla prima squadra in ritiro. Una convocazione che ha colto di sorpresa il giovane talento, abituato a vivere il ritiro da tifoso e non da giocatore. Ricorda bene i tempi in cui, accompagnato dal padre, un ex calciatore dilettante, assisteva alle partite da spettatore. Ora, però, è lui a trovarsi in campo, a calarsi nei panni di un calciatore professionista e a confrontarsi con i grandi del Genoa. Durante il ritiro, Lorenzo ha potuto ammirare da vicino i suoi idoli, come Criscito, Pandev e Perin, e apprendere da loro l’importanza della professionalità e della dedizione.
Lorenzo ha iniziato a giocare nel Genoa all’età di sei anni, inizialmente come attaccante. Col tempo, però, ha dimostrato di essere un giocatore versatile, adattandosi a vari ruoli: da seconda punta a esterno, fino a quinto di centrocampo. Addirittura durante il ritiro, il mister Gilardino lo ha provato anche come terzino. La sua abilità di calciare con entrambi i piedi lo rende un giocatore prezioso, capace di adattarsi rapidamente alle esigenze della squadra. È un ragazzo che non ha mai mostrato segni di arroganza o comportamenti scorretti; anzi, la sua attitudine è sempre stata quella di ascoltare, imparare e migliorare.
Tuttavia, come ogni giovane calciatore, anche Lorenzo ha affrontato momenti di incertezza. Tra la fine dell’Under 16 e l’inizio dell’U17, ha vissuto un periodo difficile, in cui la paura di non farcela si è fatta sentire. La sua mamma, fervente tifosa del Genoa, ha giocato un ruolo fondamentale in quel momento. Con il suo supporto, Lorenzo è riuscito a superare le difficoltà, spronandolo a credere nei propri sogni senza aggiungere ulteriori pressioni. Ed è grazie a lei se oggi tifa per il Genoa con tanto fervore.
Nonostante la sua carriera calcistica sia in ascesa, Lorenzo non ha mai trascurato l’importanza dell’istruzione. Frequenta un liceo scientifico e si distingue come uno dei migliori della sua classe. Questo impegno nello studio riflette la stessa serietà che ha dimostrato sul campo, dove ha già accumulato un bottino di sei assist e due gol nel campionato Primavera. È il miglior assistman della competizione e ha contribuito in modo significativo al successo della sua squadra.
La famiglia ha avuto un ruolo centrale nella vita di Lorenzo. Suo padre, ex calciatore, lo ha introdotto al mondo del calcio fin da piccolo, partecipando a partite nel giardino di casa e instillando in lui la passione per questo sport. Quando il Genoa è entrato nella sua vita, la carriera di Lorenzo ha preso una piega significativa, ma la sua famiglia è sempre stata presente per sostenerlo. Mamma e papà sono stati attenti e discreti, permettendogli di prendere le sue decisioni senza forzature. Fino a poco tempo fa, Lorenzo non aveva nemmeno un procuratore, preferendo mantenere un profilo basso e lontano dai riflettori.
Anche i consigli di suo cugino, Loris Damonte, ex calciatore di Serie B, hanno avuto un impatto positivo sulla sua crescita calcistica. Lorenzo ha sempre potuto contare sull’appoggio dei suoi genitori e di chi lavora con lui al Genoa. Oggi, Lorenzo non gioca solo per sé stesso, ma anche per la sua famiglia, per il sogno di vederlo esordire a Marassi con la maglia rossoblù. In casa Venturino, il Genoa non è solo una squadra da tifare, ma un legame profondo che unisce generazioni, una passione condivisa che si tramanda da padre in figlio. Con il supporto della sua famiglia e il talento che dimostra sul campo, Lorenzo Venturino sembra destinato a lasciare il segno nel mondo del calcio, realizzando così il sogno che ha coltivato fin da bambino.
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