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vendée globe: l’avventura verso il record di velocità inizia sull’everest della vela

Il Vendée Globe, una delle competizioni più estreme e affascinanti del mondo della vela, ha preso il via il 10 novembre da Les Sables d’Olonne, in Francia. Questo evento, definito senza esitazione l’Everest della vela, attira l’attenzione di appassionati e media di tutto il mondo. La sua fama deriva dalla complessità e dalla difficoltà della gara, che vede 40 velisti affrontare un giro del mondo in solitario, senza alcun supporto esterno. Questa avventura richiede non solo abilità tecniche, ma anche una straordinaria resistenza mentale e fisica.

Il regolamento rigoroso

Il regolamento del Vendée Globe è estremamente rigoroso: ogni partecipante deve completare il percorso di circa 24.300 miglia nautiche senza fermarsi e senza assistenza, pena l’esclusione. Questo aspetto rende la competizione ancora più intensa e pericolosa. Nel corso delle nove edizioni precedenti:

  1. Su 200 partenti, solo 114 sono riusciti a portare a termine la gara.
  2. Ben 86 hanno dovuto ritirarsi o sono scomparsi in mare.

Le statistiche parlano chiaro: nonostante le ultime edizioni abbiano visto una diminuzione degli incidenti, il rischio resta sempre presente.

Una battaglia tra i migliori navigatori

La competizione non è solo una semplice sfida contro il tempo, ma rappresenta una vera e propria battaglia tra i migliori navigatori del mondo. I concorrenti, tra cui alcuni nomi storici come Jean Le Cam, Louis Burton e Thomas Ruyant, sono costretti a spingersi al limite, affrontando condizioni meteorologiche imprevedibili e oceani insidiosi. La preparazione fisica e mentale è fondamentale; ogni skipper deve essere pronto a prendere decisioni rapide e a gestire situazioni di crisi in solitudine. In questo contesto, il Vendée Globe si trasforma in un banco di prova per le capacità di leadership e resistenza di ogni partecipante.

La cultura velica francese e la divisione delle imbarcazioni

L’evento ha radici profonde nella cultura velica francese. Fondato nel 1989 da Philippe Jeantot, il Vendée Globe ha visto crescere la sua popolarità e il numero di partecipanti internazionali nel corso degli anni. Sebbene le barche siano ora un mix di equipaggi di diverse nazionalità, la predominanza francese è innegabile: ben 27 delle 40 imbarcazioni iscritte battono bandiera francese, confermando l’egemonia di questi velisti nel panorama della vela oceanica. Tuttavia, la competizione è aperta a tutti, e la presenza di skipper provenienti da paesi come l’Italia e il Regno Unito testimonia il crescente interesse globale per questa sfida.

Un aspetto affascinante del Vendée Globe è la divisione delle imbarcazioni in due categorie: quelle dotate di appendici moderne, che consentono prestazioni superiori, e le barche “classiche”, che, pur essendo più tradizionali, possono raggiungere velocità impressionanti. La competizione non è solo una questione di velocità, ma richiede un equilibrio costante tra l’ottimizzazione delle prestazioni e la sicurezza dell’imbarcazione. Durante l’ultima edizione, il velista Thomas Ruyant ha stabilito un impressionante record, percorrendo 539,94 miglia in 24 ore a una media di 22,49 nodi, dimostrando così che la tecnologia e l’ingegneria moderna possono spingere i limiti della velocità nautica.

Quest’anno, molti esperti scommettono sulla possibilità di abbattere il muro dei 70 giorni, un traguardo che sembra sempre più vicino. Il record attuale, stabilito da Armel Le Cleac’h nel 2016-17, è di 74 giorni, 3 ore e 35 minuti. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso, gli skipper dovranno navigare in modo impeccabile, evitando le insidie delle zone di alta e bassa pressione, che possono rallentare il progresso o addirittura portare a danni strutturali alle barche.

Il percorso del Vendée Globe prevede il passaggio obbligato di tre grandi capi: Buona Speranza, Leuwin e Capo Horn. Questi punti strategici non solo rappresentano delle sfide geografiche, ma anche delle prove di abilità per ogni velista, che deve saper gestire le correnti e le condizioni meteorologiche avverse. Le scelte strategiche che gli skipper devono compiere lungo il percorso possono fare la differenza tra il successo e il ritiro, rendendo ogni competizione un evento avvincente e ricco di suspense.

La comunità velica si prepara a seguire con trepidazione questa edizione del Vendée Globe, che promette di essere una delle più competitive e appassionanti di sempre. I riflettori sono puntati su Les Sables d’Olonne, dove il rumore delle onde e il vento dell’oceano si mescolano con l’energia e l’emozione di un evento che continua a scrivere la storia della vela.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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