
Veleni e geopolitica: la scelta del nuovo presidente Cio cambia le regole del gioco - ©ANSA Photo
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si prepara a vivere un momento cruciale con l’elezione del nuovo presidente, prevista per domani a Costa Navarino, una località che si trova a circa cento chilometri a sud di Olimpia. Questo evento si svolge in un contesto di grande tensione geopolitica e incertezze, rendendo l’elezione potenzialmente la più controversa della storia recente. Thomas Bach, presidente uscente, ha deciso di non ricandidarsi dopo dodici anni di leadership, durante i quali ha affrontato sfide senza precedenti, tra cui la crisi globale legata alla pandemia di Covid-19. In un’intervista, Bach ha espresso il suo sentimento di solitudine durante la gestione di questa crisi, un’emozione che risuona nel mondo dello sport, dove la leadership è stata messa a dura prova.
I candidati e le sfide del CIO
Sette candidati, un numero record, si contendono la successione, ognuno con una visione unica per affrontare le questioni più pressanti che il CIO deve affrontare. Tra i temi principali ci sono:
- Riammissione degli atleti russi ai Giochi Olimpici, una questione che ha generato intensi dibattiti e divisioni tra i membri.
- La commercializzazione dei Giochi, con le recenti edizioni trasformate in vetrine per le città ospitanti, come dimostrano i prossimi Giochi di Parigi 2024 e Los Angeles 2028.
- La gender identity e i diritti degli atleti transgender, una battaglia di visibilità e inclusione che il nuovo presidente dovrà affrontare.
Tra i candidati più accreditati per guidare il CIO nel futuro, spiccano tre nomi: Sebastian Coe, presidente della World Athletics; Juan Antonio Samaranch Jr., figlio dell’ex presidente del CIO; e Kirsty Coventry, ex nuotatrice olimpionica e ministra dello Sport dello Zimbabwe. La Coventry rappresenterebbe una svolta storica come prima donna e prima africana a guidare il CIO, portando una prospettiva unica e la promessa di continuare il lavoro iniziato da Thomas Bach.
Le dinamiche dell’elezione
Il quorum necessario per l’elezione del nuovo presidente è fissato a 49 voti, considerando l’assenza del membro argentino Gerardo Werthein. In totale, 97 membri del CIO avranno diritto di voto, ma i membri connazionali dei candidati saranno esclusi. Tuttavia, i membri cinesi Yu Zaiqing e Li Lingwei, legati alla ‘Fondazione Samaranch’, potranno partecipare, sollevando interrogativi su potenziali conflitti di interesse.
Nei corridoi del CIO a Costa Navarino, si vocifera di manovre diplomatiche in atto, con Thomas Bach che sembra appoggiare la candidatura di Kirsty Coventry. Le sue parole esprimono la determinazione: “Sento addosso la stessa adrenalina degli ultimi 25 metri in vasca: resto concentrata e sto nella mia corsia…”. Questo evidenzia non solo la sua determinazione, ma anche l’importanza di una leadership forte in un momento critico.
Implicazioni per il futuro del CIO
Johan Eliasch, presidente della federazione internazionale di sci, ha sottolineato l’importanza storica di questa elezione, affermando che “l’olimpismo è centrale da 3.000 anni, ma tutti sappiamo le delicate implicazioni di questa scelta”. La votazione avverrà a porte chiuse, seguendo un meccanismo complesso che prevede fino a sei tornate di votazione. Se nessun candidato raggiunge il quorum, il candidato con meno voti sarà eliminato, creando una suspense che potrebbe durare ore.
Le dinamiche di questa elezione non riguardano solo il futuro del CIO, ma si intrecciano con questioni più ampie di geopolitica, diritti umani e inclusione. Gli sportivi, le federazioni e le nazioni osservano con attenzione, consapevoli che la scelta del nuovo presidente avrà ripercussioni significative sul futuro del movimento olimpico e sul modo in cui lo sport si rapporta con le sfide del mondo contemporaneo. Con una tale varietà di candidati e questioni da affrontare, i prossimi giorni si preannunciano cruciali per il futuro del CIO e dello sport a livello globale.