Gli US Open sono quasi giunti alla conclusione, ma il torneo di tennis a stelle e strisce è stato funestato da una serie di malanni che hanno colpito i tennisti e a cui, al momento, non c’è spiegazione.
Manca sempre meno all’atto finale degli US Open. Il torneo di tennis che si svolge annualmente a New York si chiuderà ufficialmente domenica 10 settembre. In questi giorni, però, a far discutere non sono soltanto i risultati sul campo, ma anche ciò che sta accadendo fuori dal campo. L’evento è stato, infatti, funestato da una serie di malanni che hanno colpito diversi tennisti. O meglio, a colpire sembra essere lo stesso virus. I sintomi dei giocatori colpiti sono molto simili tra di loro e la situazione sembra, quindi, portare a un unico colpevole che, però, ancora non si conosce.
Il virus degli US Open: cosa succede al torneo?
I tennisti colpiti dal virus sono diversi. Dominic Thiem, per esempio, è stato costretto al forfait dopo il primo game perso malamente contro Shelton. “Mi sento uno schifo“, sono state le sue parole dette ai medici poco prima di abbandonare il campo. Stesso discorso per Petra Kvitová contro Caroline Wozniacki e per Chris Eubanks che manifestò il proprio disagio e scappò dal campo prima di chiudere uno scambio, tormentato dalla nausea. Anche Ons Jabeur, finalista a Wimbledon, si è sentita male durante la vittoria contro Linda Noskova. Quest’ultima ha dichiarato: “Mi sono sentita come uno zombie. Sto prendendo un sacco di medicine, tutte quelle raccomandate dai medici del torneo“. La lista, dicevamo, è lunga. Del virus ha parlato anche Iga Swiatek, campionessa in carica e numero 1 del mondo, prima d’essere battuta da Jelena Ostapenko. Emil Ruusuvuori non è nemmeno sceso in campo, per lo stesso motivo, e non lo ha fatto nemmeno Hubert Hurkacz.
I sintomi del virus
I sintomi del misterioso virus che sta colpendo i tennisti sono uguali per tutti. Mal di stomaco, senso di spossatezza, mal di testa e naso che cola a cui si aggiunge, solitamente, qualche linea di febbre. E ancora, fiato corto, dolori alla schiena e battito accelerato. Sintomi che, è facilmente comprensibile, rendono impossibile o quasi giocare a tennis ad alto livello.
In molti hanno collegato questi sintomi alla nuova variante di Covid che si sta diffondendo nel mondo, la Pirola. “Attualmente non desta particolari preoccupazioni, ma serve attenzione, considerate le sue caratteristiche e le molte mutazioni – ha spiegato Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma ad Adnkronos – Questa variante è stata posta sotto l’attenzione dall’Organizzazione mondiale della sanità, perché era stata trovata in differenti Stati, senza però che ci fosse un nesso epidemiologico, ovvero un legame con spostamenti di persone infettate. In ogni nazione in cui è stata isolata – e a sabato erano 10 Paesi, quindi molto pochi – sembra essere a se stante”.
Anche se non se ne conosce ancora il possibile impatto, la comunità scientifica la sta monitorando con particolare attenzione. Stando, quindi, ai sintomi, potrebbe essere lei ad aver colpito numerosi tennisti, ma anche giornalisti e altri lavoratori che ruotano attorno al torneo.