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Us Open 2023: il caldo esagerato preoccupa i giocatori, Medvedev: “Un giorno qualcuno morirà”

Il caldo agli Us Open è solo l’ultimo dei problemi che hanno fatto capolino nell’edizione 2023 del torneo a stelle e strisce. A lamentarsi, in questo caso, è stato Medvedev.

Non sembra essere l’anno migliore per gli US Open. Il torneo di tennis in corso di svolgimento a New York sta facendo i conti con diversi problemi, che l’hanno messo sotto i riflettori non per questioni sportive, ma per tematiche extra-tennis o comunque molto borderline. L’ultima, in ordine temporale, riguarda il caldo che si è abbattuto sui campi di Flushing Meadows. Si parla di temperature ampiamente superiori ai 30 gradi anche in orario serale e umidità altissima. Non certo il contesto migliore per giocare a tennis ad alto livello.

Troppo caldo agli US Open, Medvedev si lamenta

A lanciare l’allarme è stato il tennista

Daniil Medvedev
Immagine | Epa @Will Oliver – Wigglesport.it

, non proprio l’ultimo arrivato. Il numero 2 del torneo si è espresso al termine della partita vinta contro il connazionale russo Andrei Rublev nei quarti di finale. “Un giorno qualcuno morirà e lo vedrete in diretta – ha detto senza usare mezze misure – Le condizioni erano brutali. L’unica cosa positiva è che erano uguali per entrambi i giocatori. Alla fine del primo set non riuscivo a vedere la palla, cercavo di correre e colpire la palla. Rublev ha fatto lo stesso. Eravamo stanchissimi… Non so se sia apparso chiaro a chi stava guardando la tv. Sudavamo come pazzi, abbiamo usato asciugamani su asciugamani… Non ho più pelle sul naso e non per il sole… Ho appena visto Andrei nello spogliatoio, la sua faccia è paonazza…“.

 

Parole dirette a cui non sembra, però, esserci risposta possibile. È stato le stesso Medvedev ad ammetterlo: “Non sono sicuro di cosa si possa fare per risolvere la situazione. Fermare il torneo per qualche giorno sarebbe impossibile, anche giocare solo in notturna potrebbe non essere sufficiente. Potremmo giocare anche le partite maschili al meglio dei tre set. Certo, alcuni non saranno contenti, perché perdere i match è più semplice quando sono brevi, ma non vorrei succedesse qualcosa per poi sentir dire: ‘Oh mio Dio, Medvedev l’aveva detto un paio di anni fa’“.

Tra virus e inni nazisti

Come detto, il problema del caldo è soltanto l’ultimo in ordine temporale a condizionare questa edizione degli US Open. Nei giorni scorsi a far discutere era stato quanto accaduto durante l’ottavo di finale tra Jannik Sinner ed Alexander Zverev. Quest’ultimo, infatti, aveva improvvisamente chiesto di interrompere il gioco e indicato una persona in tribuna chiedendo di allontanarla. Il motivo? Quell’uomo stava intonando “Deutschland Über Alles”, ossia le prime parole dell’inno tedesco di epoca nazista.

A tenere banco, però, è stato soprattutto il virus che ha colpito numerosi giocatori. Sono stati tanti i tennisti che hanno palesato sintomi simili tra loro: mal di stomaco, senso di spossatezza, mal di testa e naso che cola a cui si aggiunge, solitamente, qualche linea di febbre. E ancora, fiato corto, dolori alla schiena e battito accelerato. Sembra, quindi, che un virus si sia diffuso all’interno del torneo e in molti hanno puntato il dito contro la variante Pirola, ultima evoluzione del Covid. A finire Ko sono stati diversi atleti, alcuni ritiratisi prima di scendere in campo, altri pesantemente condizionati nel loro cammino.

 

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