Nel cuore del Piemonte, a Casale Monferrato, la storia di Jacopo Zenga si intreccia con la sua passione per il calcio e il profondo legame con la sua famiglia, in particolare con suo padre, il leggendario portiere Walter Zenga. Cresciuto in una dinastia calcistica, Jacopo ha saputo costruirsi un’identità unica nel mondo del calcio, diventando un protagonista con il Casale, il club che lo ha visto crescere e che ha sempre rappresentato una seconda casa per lui.
La sua avventura con il Casale è iniziata nel 2008, quando il club militava in Serie D. Da quel momento, Jacopo ha vissuto tre diverse esperienze con la maglia nerostellata, attraversando le categorie del calcio italiano fino ad arrivare alla Promozione. Oggi, a distanza di dieci anni dall’ultima avventura, il classe 1986 ha raggiunto un traguardo straordinario: è l’unico giocatore della storia del Casale ad aver segnato in quattro categorie diverse, con un totale di 37 gol e 101 presenze. Un risultato che lo riempie di orgoglio e che sottolinea il suo legame speciale con questa piazza.
“È davvero incredibile”, racconta Jacopo, “sono molto orgoglioso di questo record. Anche delle 101 presenze, sia chiaro. Però questa è più una soddisfazione personale, perché nel club ci sono stati tanti giocatori che hanno raggiunto questo traguardo con la maglia nerostellata. Il primato, invece, è difficile da eguagliare, almeno per il momento. Ci vorrà un bel po’ prima che qualcuno riesca a togliermelo”.
Il legame con il Casale non è solo professionale, ma anche emotivo. “Ho sempre avuto un rapporto speciale sia con la maglia sia con la città”, spiega Jacopo. “Sono arrivato qui a 21 anni, quando ero ancora un ragazzino, e il Casale giocava in Serie D. Dopo essere andato via per un anno, nel 2010/11 sono tornato e ho vissuto la Serie C, segnando i miei primi gol da professionista. La mia crescita calcistica la devo al Casale”.
Un elemento che ha colpito Jacopo è stato il calore dei tifosi. “Contro la Novese, alla mia centesima partita in nerostellato, sembrava come se non fossi mai andato via e questa cosa mi ha sorpreso particolarmente. Non pensavo di aver lasciato un segno così importante”. È emozionante vedere come i giovani tifosi, pur non avendolo seguito nei suoi inizi, hanno acclamato il suo ritorno, dimostrando che il legame tra un giocatore e la comunità va oltre il tempo.
Ma chi è Jacopo Zenga, al di là del cognome famoso? “Al Casale mi sono sempre sentito a casa”, afferma, “e questo è il motivo che mi spinge a onorare e rispettare la maglia partita dopo partita”. Nonostante il peso del cognome, Jacopo ha sempre cercato di farsi riconoscere per il suo talento e il suo impegno. “Qui mi hanno sempre trattato solo ed esclusivamente come Jacopo, senza farsi condizionare da chi fosse mio padre”.
Walter Zenga ha scritto la storia dell’Inter come uno dei portieri più iconici, ma Jacopo ha scelto un percorso diverso. “Assolutamente no, non mi ha mai forzato nella scelta”, dice riguardo al rapporto con il padre. “A me non è mai piaciuto giocare tra i pali e ho preferito cambiare ruolo. Dopo aver provato varie posizioni in campo, sono diventato punta centrale. È successo tutto in maniera molto naturale”.
Oltre al calcio, Jacopo ha sviluppato una grande passione per il tennis. “Prima dei 29 anni non avevo mai toccato una racchetta”, racconta. “Poi ho iniziato a prendere lezioni e a giocare vari tornei. Da lì, l’idea di un mio vecchio maestro di fare l’esame per l’insegnamento e ecco che questa mia passione è diventata anche un lavoro”. Oggi, con il tennis che sta vivendo un momento d’oro in Italia, grazie anche ai successi di atleti come Berrettini e Sinner, Jacopo si sente parte di un movimento in crescita.
Parlando della Juventus, la squadra che ha sempre tifato, Jacopo esprime nostalgia per i tempi d’oro. “Ho iniziato ad amare Zlatan quando segnò con l’Ajax quel gol impressionante contro il NAC Breda. Penso di averlo visto un migliaio di volte. Il giorno in cui arrivò alla Juventus fu un’emozione incredibile per me.” La sua ammirazione per Ibrahimovic è palpabile, e il suo desiderio sarebbe rivedere un campione come lui indossare la maglia bianconera.
In un mondo dove il calcio è spesso dominato da pressioni e aspettative, Jacopo Zenga rappresenta una storia di passione genuina e dedizione. La sua avventura a Casale è un continuo richiamo alle radici, un percorso che continua a scrivere pagine di storia, sia sul campo che nella vita di tutti i giorni. Con un occhio al passato e uno al futuro, Jacopo è pronto a continuare a dare il massimo, sia come calciatore che come padre, dedicandosi alla sua famiglia e alla crescita del suo bambino, un impegno che considera la cosa più importante in assoluto.
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