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Un viaggio nel modello atalanta: plusvalenze e investimenti svelati in un libro

Il mondo del calcio è in continua evoluzione e tra le realtà più sorprendenti degli ultimi anni emerge senza dubbio l’Atalanta. Questa società, con una storia ricca di passione e tradizione, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel panorama calcistico italiano ed europeo. Giovanni Cortinovis, nel suo nuovo libro “Il modello Atalanta. Come il club bergamasco ha cambiato il business del calcio”, analizza questa straordinaria metamorfosi, offrendo un approfondimento non solo sugli aspetti sportivi, ma anche sulla gestione economica e finanziaria del club.

Cortinovis, giornalista freelance e laureato in economia all’Università Bocconi, esplora come l’Atalanta, sotto la guida dell’allenatore Gian Piero Gasperini, abbia raggiunto risultati che sembravano impossibili solo un decennio fa. Nei primi capitoli del libro, l’autore racconta come l’Atalanta sia riuscita a posizionarsi tra le prime quattro squadre del campionato di Serie A per ben cinque volte, conquistando tre terzi posti consecutivi. Inoltre, l’Atalanta ha fatto il suo esordio in Champions League, competizione in cui ha avuto l’onore di battere il Liverpool in due occasioni, un traguardo che ha reso orgogliosi non solo i tifosi, ma anche l’intera città di Bergamo.

La crescita economica dell’Atalanta

Uno degli aspetti più affascinanti del libro è l’analisi della crescita economica della società. Sotto la gestione di Antonio Percassi e dell’amministratore delegato Luca Pagliuca, l’Atalanta ha visto un incremento significativo dei ricavi. Cortinovis evidenzia come il club abbia saputo sfruttare al meglio le opportunità offerte da:

  1. Diritti televisivi
  2. Sponsorizzazioni
  3. Incassi provenienti dal botteghino

Un dato fondamentale è l’investimento di oltre cento milioni di euro nello stadio di Bergamo, diventato di proprietà del club nel 2017. Questo ha permesso di migliorare l’esperienza degli spettatori e aumentare la capacità di attrarre sponsor e investitori.

Plusvalenze e gestione dei talenti

Un capitolo chiave del libro è dedicato alle plusvalenze, una delle leve economiche più importanti per il club. Cortinovis illustra come l’Atalanta sia diventata un laboratorio di talenti, capace di acquistare giovani promesse e rivenderle a cifre considerevoli. Negli ultimi dieci bilanci, sono state registrate ben 76 plusvalenze, con cifre che vanno dai 53 milioni di euro incassati per la cessione di Hojlund ai 49 milioni per Losa. Questi numeri testimoniano una gestione oculata e una visione a lungo termine che hanno permesso alla società di restare competitiva anche in un contesto economico difficile.

L’espansione della tifoseria

Il “modello Atalanta” non si ferma qui. Cortinovis dedica ampio spazio anche alla crescita della tifoseria. L’Atalanta ha visto un incremento esponenziale dei propri follower sui social media, dimostrando che la passione per il club va oltre i confini nazionali. La Dea, come viene affettuosamente chiamata, è diventata simbolo di un calcio che sa emozionare e coinvolgere, conquistando nuovi tifosi in Italia e nel mondo.

L’autore sottolinea come l’approccio dell’Atalanta rappresenti una risposta efficace alle sfide del calcio moderno, dove i grandi club di tradizione devono affrontare un mercato in cui la sostenibilità economica è fondamentale. Con un modello di business basato su investimenti oculati e una gestione accorta, l’Atalanta dimostra che è possibile prosperare senza dover dipendere da investimenti esterni.

In un momento in cui il calcio è sempre più influenzato da dinamiche di mercato e interessi commerciali, la storia dell’Atalanta rappresenta un esempio luminoso di come un club possa costruire il proprio successo attraverso la valorizzazione dei talenti e una gestione economica intelligente. “Il modello Atalanta” di Cortinovis non solo celebra i successi sportivi di una squadra, ma offre anche una riflessione profonda su come il calcio possa evolversi e adattarsi alle nuove realtà del mondo contemporaneo. La Dea non è solo una squadra di calcio, ma un modello da seguire per chiunque voglia comprendere le sfide e le opportunità del calcio moderno.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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