Oggi, la sala stampa della Camera dei Deputati ha accolto un evento di grande importanza per gli amanti del calcio e in particolare per i tifosi della Roma: la presentazione del libro di Pasquale Pes, intitolato “Fermarsi in tempo”. Questo volume non è solo un’autobiografia, ma una testimonianza vivente di un’epoca dorata del calcio italiano, quella degli anni ’80, un periodo che ha segnato profondamente la storia della squadra giallorossa e del calcio in generale.
La presentazione ha visto la partecipazione di illustri protagonisti di quegli anni, tra cui Dodo Chierico, Antonio Di Carlo, Alberto Faccini, Massimiliano Cappioli, Tonino Tempestilli ed Ettore Viola, figlio del leggendario presidente della Roma, Dino Viola. Questi personaggi hanno contribuito a scrivere pagine memorabili di un calcio che oggi sembra lontano, un calcio dove la passione e l’amore per il gioco primeggiavano su qualsiasi logica commerciale.
La figura di Dino Viola
Pasquale Pes, nel suo libro, racconta con dovizia di particolari e aneddoti vivaci la sua esperienza al fianco di Dino Viola e Luciano Gaucci, due figure che, seppur diverse, hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo del calcio. Pes ha ricordato con affetto e ammirazione Dino Viola, descrivendolo come un martire del calcio che ha dedicato la propria vita alla Roma, affrontando sfide immense e superando ostacoli con coraggio e determinazione.
“Era un uomo che dava tutto per la sua squadra”, ha sottolineato Pes, richiamando alla mente le battaglie quotidiane di Viola per portare la Roma ai vertici del calcio italiano.
Luciano Gaucci e il suo spirito combattivo
Al contrario, Luciano Gaucci rappresentava una personalità completamente diversa. Con il suo carattere focoso e passionale, Gaucci ha vissuto il calcio con una intensità unica. Pes racconta di come fosse disposto a pagare multe ingenti pur di essere presente in panchina, anche durante un periodo di squalifica.
“Ogni volta che si presentava un’opportunità, Gaucci era lì, pronto a combattere. Era un vero combattente”, ha affermato Pes, evidenziando il suo spirito indomito e la sua incessante ricerca della vittoria.
Testimonianze emozionanti
Le testimonianze degli ex calciatori presenti sono state toccanti e ricche di nostalgia. Alfonso Morrone, presidente dell’Associazione Italiana Direttori Sportivi, ha aperto il dibattito evidenziando l’importanza di eventi come questi per mantenere viva la memoria di un calcio che ha saputo emozionare e unire.
Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio, ha aggiunto che rivivere quegli anni è come tornare a respirare l’aria di una Roma che non esiste più, dove il tifo e la passione per la squadra erano al centro della vita di molti.
Alberto Faccini, ex giocatore della Roma, ha condiviso il suo ricordo di un’atmosfera magica: “Vivevamo in una Roma fatta di magie, dove ogni partita era un evento che ci univa”. Dodo Chierico ha descritto Pes come una figura discreta ma fondamentale nell’organizzazione della squadra, sottolineando l’importanza dell’umiltà e della capacità di lavorare in squadra.
Ettore Viola ha parlato con orgoglio della presidenza del padre, descrivendola come un’epoca di insegnamenti e successi. “Abbiamo dimostrato che si può fare calcio vincente, e questo è un messaggio che vogliamo continuare a trasmettere”.
La passione per il calcio è palpabile, e il racconto di Pes diventa un vero e proprio viaggio nel tempo, un modo per rivivere un’epoca in cui il calcio era ancora una questione di cuore, passione e, soprattutto, di valori.
Il libro “Fermarsi in tempo” non è solo un racconto di successi, ma anche una riflessione sui momenti difficili, sugli errori e sulle lezioni apprese da due grandi personalità come Viola e Gaucci. Pes, con la sua narrazione, ci invita a fermarci, a riflettere e a comprendere che, nonostante le sfide, il calcio rimane un linguaggio universale capace di unire le persone e di far rivivere emozioni indimenticabili. Con questo lavoro, Pes ha saputo raccogliere in un’opera unica i ricordi di un calcio che, sebbene trascorso, vive ancora nei cuori di chi ha avuto la fortuna di viverlo.