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Ululati razzisti contro Tchaouna durante la partita in Olanda: la reazione dei Baroni

Nel panorama calcistico europeo, episodi di razzismo purtroppo continuano a macchiare l’immagine di uno sport che dovrebbe unire anziché dividere. La recente partita tra Lazio e Twente, disputata nei Paesi Bassi, ha visto un episodio particolarmente spiacevole nei confronti del giocatore biancoceleste Tchaouna. Durante il match, dopo il gol del 2-0 realizzato da Isaksen, Tchaouna si dirige verso il compagno per festeggiare, ma viene accolto da un coro di ululati razzisti provenienti dalla curva degli ultrà del Twente. Il gesto ignobile non passa inosservato e provoca una reazione immediata da parte del giocatore, che cerca l’attenzione dell’arbitro. Tuttavia, i cori non solo non cessano, ma si intensificano, arrivando a essere chiaramente udibili anche dalla tribuna.

La reazione della Lazio

L’allenatore della Lazio, Baroni, visibilmente sconvolto e adirato, ha espresso il suo sdegno a fine partita, auspicando che la UEFA prenda provvedimenti seri in merito. “Questi cori razzisti sono stati vergognosi,” ha dichiarato Baroni, sottolineando il comportamento esemplare di Tchaouna, che, nonostante l’ostilità subita, ha mantenuto la calma e la dignità. Il tecnico ha poi commentato positivamente la prestazione della sua squadra, affermando: “È questa la Lazio che voglio. Abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti.”

Disagi per i tifosi

L’episodio di razzismo, tuttavia, non è stato l’unico evento spiacevole della trasferta olandese. Anche i tifosi della Lazio hanno vissuto una situazione anomala e per certi versi surreale. Circa 400 sostenitori biancocelesti, giunti a Enschede principalmente il giorno prima della partita, sono stati costretti a rimanere confinati negli alberghi in cui alloggiavano fino a poche ore prima dell’inizio del match. Una decisione imposta da un’ordinanza del sindaco di Enschede, voluta per prevenire possibili scontri con i tifosi locali. Questo provvedimento, percepito quasi come una forma di sequestro, ha suscitato indignazione tra i tifosi laziali e ha attirato l’attenzione delle autorità italiane, con il Ministro degli Esteri Tajani che ha contattato il suo omologo olandese, Blok, per discutere le motivazioni dietro a una misura così drastica.

La gestione della sicurezza negli eventi sportivi

L’intera situazione ha sollevato interrogativi su come gestire la sicurezza negli eventi sportivi internazionali, bilanciando la necessità di prevenire disordini con il rispetto dei diritti dei tifosi. La UEFA, ancora una volta, si trova di fronte alla sfida di dover affrontare seriamente la questione del razzismo negli stadi, un problema che continua a persistere nonostante le innumerevoli campagne e iniziative volte a promuovere l’inclusione e il rispetto.

Un cambiamento necessario

In un contesto più ampio, questi eventi sottolineano la necessità di un cambiamento culturale e strutturale all’interno del calcio europeo. Gli stadi dovrebbero essere luoghi di celebrazione e unità, non arene dove l’odio e l’intolleranza trovano spazio. La reazione di Baroni e il comportamento di Tchaouna sono esempi di come affrontare tali situazioni con dignità e determinazione, ma spetta anche alle istituzioni calcistiche e alle autorità locali implementare politiche efficaci per prevenire questi episodi.

Nel frattempo, la Lazio torna a casa con una vittoria significativa sul campo, ma con l’amarezza di un’esperienza che ha visto il calcio passare in secondo piano rispetto a questioni di discriminazione e gestione della sicurezza. Mentre i riflettori sono puntati sulla UEFA per vedere quali azioni verranno intraprese, i tifosi e i giocatori sperano in un futuro dove il calcio possa davvero essere lo sport che unisce le persone di tutte le nazionalità e culture.

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