Trump al Super Bowl: New Orleans in stato d'emergenza per l'evento dell'anno - ©ANSA Photo
La città di New Orleans si trasforma in una vera e propria fortezza in occasione del Super Bowl, l’evento sportivo più atteso negli Stati Uniti. Quest’anno, il Super Bowl ha visto la partecipazione di Donald Trump, il primo presidente nella storia a presenziare di persona a questa kermesse. La partita ha attirato l’attenzione di circa 120 milioni di telespettatori, con i Kansas City Chiefs, campioni uscenti, che hanno sfidato gli Philadelphia Eagles, in cerca di riscatto dopo la sconfitta nel Super Bowl del 2018.
L’arrivo di Trump al Ceasars Superdome è stato un momento di grande impatto, con il pubblico che lo ha accolto calorosamente. Anche la popstar Taylor Swift, legata sentimentalmente al tight end dei Chiefs, Travis Kelce, ha fatto il suo ingresso, attirando l’attenzione dei media. La presenza di Trump ha richiesto misure di sicurezza straordinarie, soprattutto in seguito all’attentato di Capodanno a Bourbon Street, dove 14 persone hanno perso la vita in un attacco ispirato dall’ISIS. Oltre 700 agenti di polizia, droni, elicotteri e squadre SWAT sono stati mobilitati per garantire la sicurezza dell’evento.
Per i tifosi desiderosi di assistere alla partita, l’accesso allo stadio si è rivelato un vero e proprio incubo, con controlli di sicurezza lunghi e meticolosi. Tra le celebrità presenti, oltre a Trump e Swift, c’erano anche:
Durante l’evento, Trump ha rivelato il suo tifo per i Kansas City Chiefs, motivato dalla presenza del talentuoso quarterback Patrick Mahomes, il quale gode di una notevole popolarità. “Senti, quando hai uno come Mahomes, che ha anche una moglie bellissima che simpatizza per Trump, non puoi che stare con i Chiefs”, ha dichiarato Trump in un’intervista. Ha anche riconosciuto i meriti degli Eagles, che nel 2018, sotto la guida di coach Doug Pederson, avevano trionfato nel Super Bowl, ma non prima di un controverso invito e disinvito alla Casa Bianca per festeggiare la vittoria.
La passione di Trump per il football è ben nota, e la sua storia con la NFL è caratterizzata da alti e bassi. Negli anni ’80, Trump fu proprietario della United States Football League (USFL), un tentativo di competere con la NFL che alla fine fallì. Ha anche espresso interesse per l’acquisto dei Buffalo Bills e ha avuto rapporti con altre franchigie, come i Baltimore Colts e i New England Patriots. Tuttavia, la sua presidenza è stata segnata da controversie, specialmente quando ha criticato i giocatori che si inginocchiavano durante l’inno nazionale per protestare contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia.
La presenza di Trump al Super Bowl ha portato a una modifica significativa da parte della NFL, che ha deciso di rimuovere dalle end zone del campo le scritte “End Racism”, introdotte nel 2020 come parte di un’iniziativa per promuovere l’inclusione e combattere il razzismo. Questa decisione è stata vista come una risposta alle politiche del presidente, che ha manifestato il suo disappunto verso tali iniziative.
Nonostante le polemiche legate alla sua presenza, il Super Bowl ha mantenuto un forte messaggio di diversità. L’halftime show ha visto la partecipazione di artisti afroamericani di fama mondiale, tra cui Kendrick Lamar, vincitore del Pulitzer, e il premio Oscar Jon Batiste, che ha intonato l’inno nazionale americano. Inoltre, la cantante R&B Ledisi ha eseguito “Lift Every Voice and Sing”, spesso considerato un inno della comunità afroamericana.
Negli Stati Uniti, il Super Bowl è molto più di una semplice partita di football; è un evento culturale che include pubblicità da milioni di dollari. Quest’anno, per la prima volta, è stata presentata una pubblicità di OpenAI, la startup al centro degli sforzi dell’amministrazione Trump per dominare nel campo dell’intelligenza artificiale. In aggiunta, il Secret Service ha lanciato una campagna pubblicitaria con un budget di due milioni di dollari, il doppio rispetto agli anni precedenti, per reclutare nuovo personale, un’iniziativa che ha suscitato commenti critici rispetto ai tagli di costi promossi da altri leader tecnologici come Elon Musk.
La serata del Super Bowl si è rivelata, quindi, non solo un momento di sport, ma anche un palcoscenico per dinamiche politiche e culturali, evidenziando come il football continui a essere un importante punto d’incontro per la società americana, dove sport, celebrità e politica si intrecciano in un unico grande spettacolo.
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