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Trionfo azzurro al campaccio: battocletti interrompe un digiuno di 31 anni

Il Campaccio, una delle manifestazioni di cross più prestigiose a livello internazionale, ha visto il ritorno sul gradino più alto del podio di un’atleta italiana dopo ben 31 anni. Nadia Battocletti ha regalato al pubblico presente a San Giorgio su Legnano, in provincia di Milano, una performance indimenticabile, conquistando il titolo nell’edizione numero 68 della competizione. L’ultima azzurra a trionfare in questa storica gara era stata Silvia Sommaggio nel 1994, un risultato che è rimasto impresso nella memoria degli appassionati di atletica leggera.

La giovane atleta trentina, classe 1999, ha dimostrato di essere in una forma straordinaria, soprattutto dopo aver recentemente conquistato il titolo europeo. Solo un mese fa, Battocletti aveva trionfato ai Campionati Europei di Cross, un risultato che l’ha proiettata all’attenzione del panorama atletico internazionale. L’atmosfera a San Giorgio era carica di attesa, con i tifosi che speravano in una prestazione da parte della loro beniamina.

una gara straordinaria

Nonostante le avverse condizioni climatiche, con pioggia battente e temperature che si aggiravano intorno ai cinque gradi, Battocletti ha dato vita a una gara che ha messo in mostra tutte le sue qualità. Sin dai primi metri, ha preso il comando della corsa, dando prova della sua determinazione e della sua capacità di gestire la competizione. A metà del primo giro, Battocletti aveva già guadagnato un vantaggio di sette secondi sulle rivali, un distacco che ha continuato ad aumentare nel corso della gara.

Il tracciato del Campaccio, lungo 6 chilometri e caratterizzato da diverse asperità, ha messo a dura prova le atlete, ma la trentina ha dimostrato di essere in grado di affrontare qualsiasi difficoltà. Con una corsa elegante e potente, è riuscita a mantenere il ritmo sostenuto, incrementando il suo vantaggio fino a quasi mezzo minuto al penultimo passaggio. Il cronometro ha segnato un finale di 21:14, un tempo che sottolinea non solo la sua superiorità, ma anche la sua capacità di dominare la scena.

i risultati e il riconoscimento

Dietro di lei, si sono classificate le avversarie:

  1. Elisa Palmero, dell’Esercito, ha concluso la gara in 21:58.
  2. La finlandese Susanna Saapunki ha chiuso al terzo posto.

Entrambe hanno dimostrato grande valore e tecnica, ma non sono riuscite a tenere il passo della Battocletti, che si è guadagnata il titolo con una prestazione da manuale.

Questo successo rappresenta il secondo trionfo stagionale per Nadia Battocletti in una tappa Gold del World Athletics Cross Country Tour, dopo la vittoria a Alcobendas, in Spagna, alla fine di novembre. I risultati ottenuti hanno accresciuto l’attenzione su di lei, rendendola una delle atlete più promettenti nel panorama dell’atletica leggera. La sua carriera, iniziata con i primi passi nel mezzofondo, continua a regalare emozioni e soddisfazioni a chi la segue.

un simbolo per il futuro

La vittoria al Campaccio non è solo un riconoscimento del talento di Battocletti, ma anche un segnale positivo per l’atletica italiana, che ha visto nel corso degli anni un progressivo rinascimento. Giovanissime promesse come lei stanno emergendo e portando avanti la tradizione di eccellenza che ha caratterizzato il nostro Paese nel mondo dell’atletica leggera.

Nadia è un esempio per le nuove generazioni di atleti, un simbolo di dedizione e passione per lo sport. La sua capacità di affrontare le sfide, sia in gara che nella vita, la rende un modello da seguire, dimostrando che con impegno e determinazione si possono raggiungere risultati straordinari. I suoi successi, che continuano a susseguirsi, sono una fonte di ispirazione e un motivo di orgoglio per tutti gli appassionati di atletica.

In un momento in cui il mondo sportivo è sempre più competitivo e le sfide sono quotidiane, Nadia Battocletti ha dimostrato che la perseveranza e la volontà di vincere possono portare a risultati incredibili. La sua carriera è solo all’inizio, e i tifosi di atletica italiana non possono che attendere con entusiasmo i prossimi appuntamenti, sperando di assistere a nuove imprese da parte di questa straordinaria atleta. La vittoria al Campaccio è solo un capitolo di una storia che, si spera, continuerà a riservare sorprese e successi.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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