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Trento scrive la storia: conquista la sua prima Coppa Italia di basket

L’Aquila di Trento ha scritto una pagina indelebile nella sua storia, conquistando la prima Coppa Italia nel 2025. La finale, che si è svolta al PalaAlpitour di Torino, ha visto la Dolomiti Energia Trentino trionfare sull’EA7 Milano con un punteggio netto di 79-63, sorprendendo non solo gli appassionati ma anche gli esperti del settore. Un successo che non solo segna un traguardo significativo per il club, ma riempie di emozione la storia sportiva di un capitano leggendario, Toto Forray, che ha assistito dalla panchina con le lacrime agli occhi.

Il percorso verso la vittoria

Questa vittoria assume un significato particolare, non solo per il trofeo in sé, ma anche per il percorso che ha portato la squadra a questo trionfo. La Dolomiti Energia Trentino, guidata dall’allenatore Paolo Galbiati, ha dimostrato una forza e una determinazione straordinarie, ribaltando i pronostici della vigilia. Nonostante la squadra di Milano fosse considerata la favorita, Trento ha messo in mostra una prestazione di grande intensità e freschezza.

La finale: una battaglia sportiva

La partita si è rivelata una vera e propria battaglia, con Trento che ha saputo mantenere il controllo della situazione anche nei momenti di difficoltà. Sotto di 17 punti a metà dell’ultimo quarto (50-67 al 34′), la squadra ha dimostrato un’incredibile capacità di recupero, grazie a un gioco di squadra impeccabile e a prestazioni individuali eccezionali. Ecco alcuni dei momenti salienti:

  1. Ford, MVP della finale, ha segnato 23 punti.
  2. Ellis ha contribuito con 14 punti.
  3. Lamb ha aggiunto 12 punti.

Questa freschezza e intensità hanno fatto la differenza, permettendo a Trento di chiudere la partita in bellezza.

L’analisi della performance di Milano

Dall’altra parte, l’EA7 Milano ha avuto una serata difficile, soprattutto in attacco. La squadra ha faticato a trovare ritmo, con una circolazione di palla limitata e percentuali di tiro inadeguate, segnando solo un miserabile 1/21 da tre punti. Nonostante Mirotic sia stato il miglior marcatore con 20 punti (14 dei quali ai tiri liberi), Milano ha mostrato una mancanza di alternative offensive, con LeDay e Shields che hanno segnato rispettivamente 12 e 9 punti, senza riuscire a impattare sulla partita.

Il coach Paolo Galbiati ha espresso la sua felicità e soddisfazione per il risultato ottenuto: “Sono proprio contento – ha dichiarato – Forray, il presidente Longhi e il club si meritavano di vincere questo nostro primo trofeo”. Le parole di Galbiati riflettono non solo l’emozione di un allenatore che ha portato la sua squadra al successo, ma anche l’abnegazione di un intero gruppo di lavoro che ha creduto in questo sogno.

Un legame profondo con la città

Il percorso di Trento nel torneo è stato caratterizzato da prestazioni solide e convincenti, dimostrando la crescita e la maturità della squadra. La vittoria in Coppa Italia rappresenta quindi non solo un traguardo, ma anche una conferma della bontà del progetto sportivo messo in atto dalla società. Il legame tra la squadra e la città di Trento è profondo e viscerale. I tifosi, sempre presenti e appassionati, hanno sostenuto la squadra in ogni momento, rendendo l’atmosfera al PalaAlpitour ancora più magica.

In questo contesto, la figura di Toto Forray emerge come simbolo di questa storica vittoria: il capitano, che ha dedicato la sua carriera alla squadra, è stato accolto dalla festa dei suoi compagni, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e della condivisione dei successi.

La conquista della Coppa Italia è un risultato che resterà nella memoria collettiva della città e dei suoi tifosi, un momento che celebra il lavoro di squadra, la resilienza e la possibilità di sognare in grande. La Dolomiti Energia Trentino ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per continuare a scrivere la sua storia, con l’ambizione di perseguire ulteriori successi in futuro.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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