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Trattative Segrete: Ghisolfi e Friedkin lontani dal Gala del Pallone d’Oro

La situazione in casa Roma è tesa e complessa. Dopo la pesante sconfitta per 5-1 contro la Fiorentina, la squadra è tornata nella capitale in un clima di delusione e frustrazione. Ad attenderli fuori dalla stazione Termini nel cuore della notte, un centinaio di tifosi che hanno espresso il loro malcontento con cori di protesta, tra cui il significativo “Fuori le pe”. Una chiara espressione del desiderio dei tifosi di vedere una *reazione vigorosa e concreta da parte dei calciatori.

Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini, Bryan Cristante e Paulo Dybala, accompagnati dalla sicurezza del club e dalle forze dell’ordine, si sono avvicinati ai tifosi. Questo incontro, seppur rapido, è stato un tentativo di placare gli animi e dimostrare che la squadra è consapevole delle aspettative e del malcontento dei suoi sostenitori.

La posizione di Juric in discussione

La sconfitta al Franchi ha messo in discussione la posizione dell’allenatore Ivan Juric. La “manita” subita contro la Fiorentina non è stata solo una battuta d’arresto sul campo, ma ha anche innescato una serie di riflessioni e valutazioni ai vertici della società. Tra i gol dei viola, spiccano le reti di Kean, autore di una doppietta, Beltran su rigore, e il grande ex Bove. Inoltre, un’autorete di Hummels, schierato per la prima volta dal tecnico, ha ulteriormente aggravato la situazione. L’unica rete romanista è stata segnata da Manu Koné, ma ciò non è bastato a evitare un pesante passivo.

La scelta di Ghisolfi e il ruolo dei Friedkin

Florent Ghisolfi, direttore sportivo del club, ha deciso di non partecipare alla prestigiosa cerimonia del Pallone d’Oro a Parigi. Questo gesto sottolinea l’importanza del momento e la necessità di mantenere un contatto diretto e costante con i Friedkin, i proprietari del club, che attualmente si trovano a New York. La sua presenza a Roma è fondamentale per discutere e pianificare le prossime mosse, in un momento in cui la direzione tecnica della squadra sembra essere a un bivio cruciale.

I Friedkin, noti per il loro approccio riservato ma deciso nella gestione del club, devono ora decidere quale direzione prendere. Da quando hanno acquisito la Roma, hanno mostrato un impegno tangibile nel riportare il club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Tuttavia, le recenti prestazioni altalenanti della squadra hanno sollevato interrogativi sulla strategia attuale e sull’efficacia della guida tecnica di Juric.

Priorità e prospettive future

Il mancato viaggio di Ghisolfi a Parigi è un segnale chiaro: le priorità sono ora altre. La decisione di rimanere a Roma per gestire direttamente la crisi in corso indica la serietà della situazione. Questo momento di difficoltà potrebbe portare a cambiamenti significativi, sia a livello di staff tecnico che di strategia sul mercato.

Nel frattempo, la squadra è chiamata a una pronta reazione sul campo. I prossimi impegni saranno cruciali non solo per il futuro di Juric, ma anche per la fiducia dei tifosi e la stabilità del progetto sportivo. La Roma ha bisogno di ritrovare compattezza e determinazione per risalire la classifica e puntare nuovamente a obiettivi ambiziosi.

Il clima a Trigoria è quindi di attesa e tensione, con tutte le parti coinvolte consapevoli che le decisioni che verranno prese nei prossimi giorni potrebbero avere un impatto duraturo sul futuro del club. La Roma è storicamente una squadra capace di grandi rimonte e imprese epiche, e i suoi tifosi sperano che questo sia solo un momento di passaggio verso un futuro più luminoso e ricco di successi.

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