Totti e la Roma. Una lunghissima storia d’amore che però non sembra continuare. Da quando l’ex capitano giallorosso ha appeso gli scarpini al chiodo, non è riuscito a trovare una collocazione stabile nel mondo del calcio. La sua esperienza da dirigente della Roma è stata breve, storia comune a molti numeri “10” del calcio italiano.
La Roma ha un rapporto assai conflittuale con i capitani romani e romanisti che ne hanno scritto la storia. Agostino Di Bartolomei, romano di Roma, con la 10 ha scritto pagine indimenticabili giocando anche l’unica finale di Champions League della storia giallorossa. Un addio lacerante, il suo, che da capitano silenzioso va via in punta di piedi e senza pretese. Dimenticato dal calcio, la sua tragedia personale si consuma il 30 maggio del 1994 quando l’ex calciatore, a dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool, si toglie la vita. È stato forse, anche senza forse, il capitano più amato dai tifosi della Roma. In giallorosso 214 partite, 49 gol, tre Coppe Italia e uno scudetto. L’altro “10” è Giuseppe Giannini. Nato e cresciuto a Roma, ha collezionato 318 presenze con la maglia giallorossa e 49 gol. Ha vinto molto meno di quello che avrebbe meritato (una Coppa Italia nel 1990/1991) e il suo addio al calcio è stato traumatico. Il 17 maggio del 2000 la festa è rovinata dai tifosi che, con una invasione di campo, costringono a sospendere l match. L’ex capitano non tornerà più nell’organigramma giallorosso e ha confessato recentemente di non essere più quasi neanche riconosciuto dai tifosi che l’hanno amato.
Anche allargando il campo oltre il Grande Raccordo Anulare il rapporto fra i numeri 10 storici delle grandi e le rispettive società non è idilliaco. Il Milan ha dato il benservito a Gianni Rivera, golden boy del calcio italiano e Pallone d’Oro. L’inizio dell’era Berlusconi coincide con il suo addio. La società rossonera concede anche il “bis” con Boban, artefice dello scudetto del 1999 e messo alla porta da dirigente. Alessandro Del Piero ha lasciato Torino e la Juventus senza mai tornarci da dirigente. L’ultimo avvistamento in bianconero risale al 2012. Nessuna chiamata dalla società. Amaro anche l’addio di Giancarlo Antognoni alla Fiorentina: 15 stagioni in Viola, 341 presenze e zero riconoscenza prima dai Cecchi Gori e poi dalla Della Valle. Ancora più incomprensibile la vicenda del “10” d’Italia. Roberto Baggio, nel post carriera, aveva trovato un accordo con la FIGC per la presidenza del settore tecnico giovanile. Il Divin Codino lascia con una decisione unilaterale: “Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze”.
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