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Toro, Vagnati esprime delusione: perché il Var non è intervenuto?

Il Torino continua a vivere un momento di grande tensione, sia sul campo che fuori. Dopo la recente sfida contro il Genoa, il direttore tecnico granata, Davide Vagnati, ha espresso il suo profondo disappunto riguardo a un episodio controverso che ha caratterizzato la partita. In particolare, Vagnati si riferisce a un possibile rigore non concesso per un intervento di Sabelli su Sanabria, un episodio che ha sollevato un acceso dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.

La partita, che si è conclusa con un pareggio, ha visto i granata spingere per ottenere un risultato positivo, ma l’episodio incriminato ha lasciato un amaro in bocca. “Non è che siamo arrabbiati, siamo molto delusi”, ha dichiarato Vagnati, evidenziando come ci sia una tecnologia disponibile per correggere errori evidenti. “C’è la tecnologia per cambiare un errore chiaro di campo”, ha sottolineato, contestando il fatto che l’arbitro Feliciani non abbia consultato il VAR per rivedere la situazione.

L’importanza del VAR nel calcio

Durante il match, Sanabria si è trovato in una posizione pericolosa, ma Sabelli è intervenuto in modo deciso, causando il crollo dell’attaccante granata. Vagnati ha spiegato che “Sanabria non può saltare, Sabelli lo butta giù”, evidenziando come l’azione fosse chiara e meritevole di una revisione. Secondo il dirigente, l’arbitro può commettere errori, ma la vera questione è perché la tecnologia non sia stata utilizzata per assisterlo in una decisione così cruciale.

Il VAR, acronimo di Video Assistant Referee, è stato introdotto nel calcio professionistico per ridurre gli errori arbitrali e garantire una maggiore equità nelle decisioni di gioco. Tuttavia, il suo utilizzo non è sempre stato impeccabile e, in diverse occasioni, ci sono state polemiche riguardo alla sua applicazione. Vagnati ha insistito sul fatto che “non possiamo far finta di niente”, ponendo l’accento sulla necessità di una corretta valutazione delle situazioni di gioco. “Il tema è valutare bene le situazioni, il VAR c’è e deve valutare l’arbitro”, ha affermato, rendendo chiaro che la tecnologia dovrebbe essere un alleato degli arbitri, non un mero optional.

Le conseguenze per il Torino

Questo episodio ha riaperto il dibattito sul ruolo del VAR nel calcio italiano, con molti che si sono schierati a favore di un suo utilizzo più incisivo. Nonostante le critiche, la tecnologia ha il potenziale per migliorare il livello di correttezza nelle decisioni arbitrali, ma è fondamentale che venga utilizzata in modo appropriato. La Serie A, in particolare, ha visto diversi casi in cui il VAR è stato tanto criticato quanto elogiato, evidenziando la complessità del suo impiego.

Il Torino, nel suo cammino verso una stagione che si preannuncia intensa, avrà bisogno di fare fronte a queste controversie e di mantenere la concentrazione. I granata sono attualmente in cerca di punti per risalire la classifica e ogni decisione arbitrale può rivelarsi cruciale in questa fase.

Oltre alla questione del VAR, Vagnati ha parlato anche di altri aspetti legati alla prestazione della squadra. “Dobbiamo imparare a gestire meglio queste situazioni”, ha aggiunto, evidenziando la necessità di un approccio più maturo e consapevole da parte dei giocatori. La crescita mentale e tattica è fondamentale per affrontare le sfide del campionato e per non farsi influenzare da episodi esterni.

Prospettive future per il Torino

Dopo la partita contro il Genoa, il Torino è atteso da un calendario ricco di impegni. Le prossime sfide saranno decisive per il futuro della squadra, che deve dimostrare di poter competere ai massimi livelli. Vagnati, con la sua esperienza, sta cercando di guidare il club attraverso questa fase delicata, ma l’attenzione rimane alta anche sulle questioni legate all’arbitraggio e all’utilizzo della tecnologia.

Il caso specifico di Sabelli e Sanabria potrebbe non essere l’unico a creare polemiche in questa stagione. Con l’avvicinarsi della parte cruciale del campionato, è probabile che altre situazioni simili possano emergere, alimentando il dibattito sull’efficacia del VAR. La speranza di molti è che le autorità calcistiche possano trarre insegnamenti da episodi come questo per migliorare il sistema e garantire che le decisioni arbitrali siano sempre più giuste e trasparenti.

In un ambiente così competitivo come quello della Serie A, ogni dettaglio può fare la differenza. Il Torino, con il suo storico e la sua passione, merita di essere trattato con equità, e Vagnati, con la sua frustrazione, rappresenta le voci di molti tifosi che chiedono giustizia e chiarezza in campo. La tecnologia, se utilizzata correttamente, potrebbe essere la chiave per garantire che il calcio rimanga uno sport giusto e appassionante per tutti.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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