Troppo spesso l’attenzione dei tifosi e degli esperti si concentra solo sulla parte più visibile del gioco di Tijjani Reijnders. Tuttavia, per comprendere appieno il suo valore e l’impatto che ha sul Milan, è necessario osservare anche gli aspetti meno appariscenti, come i suoi gesti e la sua comunicazione in campo. Reijnders non è solo un calciatore, ma un vero e proprio regista, un direttore d’orchestra che guida la squadra con movimenti e indicazioni. Ogni suo gesto ha un significato preciso: quando alza il dito per richiamare un passaggio o per indirizzare il gioco, comunica in modo chiaro e diretto con i suoi compagni. È un leader silenzioso, ma efficace, che sa come mantenere il ritmo giusto per il Milan, adattandosi alle esigenze del momento e dei suoi compagni.
Uno dei momenti più significativi della sua recente prestazione al Bernabeu, in una delle partite più attese della Champions League, è stato il suo gol del 3-1. In quell’istante, i suoi indici si sono alzati verso la fascia sinistra, dove si trovava Rafa Leao, come a dire “il merito è tuo”. È un esempio lampante di come Reijnders non si limiti a giocare per se stesso, ma consideri il gioco come un lavoro di squadra, riconoscendo l’importanza del contributo di ciascun compagno.
Nonostante i suoi recenti successi, tra cui quattro gol nelle ultime tre partite, è importante non dimenticare che Reijnders è ancora in fase di sviluppo. La sua capacità di lettura del gioco in fase difensiva deve migliorare, e in alcune situazioni di corpo a corpo potrebbe affrontare delle difficoltà. Tuttavia, la sua crescita è evidente, e i progressi che sta facendo sono incoraggianti. È un calciatore che sa come gestire la palla, e i suoi numeri parlano chiaro: a Madrid, ha completato ben 51 passaggi su 52, con un’impressionante percentuale di successo del 98%. Questo lo rende il primo centrocampista dal 2015 a tentare oltre 50 passaggi contro il Real Madrid in Champions League e a completarli con tale efficienza.
Reijnders non è solo un calciatore dalla grande tecnica, ma incarna anche una certa eleganza nel suo gioco. Il suo soprannome, “Power Reijnders”, può sembrare fuorviante, poiché la sua forza non deriva dalla potenza fisica, ma dalla lucidità e dalla precisione. I grafici delle sue prestazioni mostrano una distribuzione dei passaggi che copre ogni area del campo, evidenziando la sua capacità di essere sempre presente nel gioco. Durante la partita contro il Real, ha dimostrato una calma straordinaria, mantenendo il controllo anche in uno degli stadi più difficili d’Europa.
In un contesto di mercato sempre più frenetico, il Milan ha fatto un grande colpo con l’acquisto di Reijnders. Mentre altri acquisti come Fofana e Pulisic stanno dando i loro frutti, il valore di Reijnders è indiscutibilmente superiore. La cifra di 20 milioni spesa per lui oggi appare quasi una formalità, considerando l’impatto che ha avuto e continua ad avere nel gioco del Milan. Non sorprende quindi che i dirigenti rossoneri, Furlani e Moncada, stiano già lavorando per un rinnovo del contratto fino al 2030. L’interesse di Reijnders per questa opportunità è evidente e i rapporti tra il giocatore e la società sono ottimi.
Il percorso di Tijjani Reijnders nel Milan è iniziato due estati fa, quando il club lo ha seguito con attenzione in tutta l’Europa League con l’AZ. Il suo talento non è passato inosservato, attirando l’attenzione di diverse squadre, tra cui il Bologna e il Barcellona. Tuttavia, è stato il Milan a conquistare la sua fiducia, e il suo papà, che funge anche da agente, ha rifiutato altre offerte per permettere a Tijjani di indossare la maglia rossonera. Questo legame con il club è significativo e sottolinea quanto il Milan creda nelle potenzialità del giocatore.
La frase che alcuni hanno pronunciato durante la partita, definendolo “il giocatore più da Barça tra quelli che non giocano nel Barça”, riassume perfettamente l’essenza di Reijnders. La sua classe e il suo stile di gioco richiamano l’idea di un calciatore che sarebbe perfetto in un contesto come quello del Barcellona, noto per il suo possesso palla e il suo gioco di squadra. Con Tijjani nel cuore del centrocampo, il Milan ha trovato un giocatore capace di riscrivere le regole del gioco, rendendolo non solo un titolare indiscusso, ma anche un punto di riferimento per i compagni e un idolo per i tifosi.
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