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Tevere Remo trionfa ai Special Olympics con il premio per il gruppo più numeroso - ©ANSA Photo
Nei giorni scorsi, il Circolo Ilva Bagnoli di Napoli ha ospitato un evento straordinario dedicato al canottaggio e all’inclusione sociale, con la partecipazione di atleti Special Olympics provenienti da diverse regioni d’Italia. Tre giornate ricche di emozioni, sport e convivialità hanno caratterizzato questa manifestazione, che ha visto protagonisti 23 atleti del Circolo Tevere Remo di Roma, accompagnati da un nutrito gruppo di tecnici, familiari e sostenitori, tra cui i soci Alessandra Galletta, Marco Staccioli e Federico Mongelli.
Un riconoscimento per il Tevere Remo
Il Circolo Tevere Remo, storicamente noto per la sua dedizione allo sport e all’inclusione, ha brillato in particolare modo, tanto da ricevere il prestigioso Premio Panathlon per il gruppo più numeroso. Questo riconoscimento è stato consegnato da Giosuè Vitagliano, presidente della Commissione Direttiva Arbitrale della Federazione Italiana Canottaggio. A ritirare il premio è stata l’allenatrice capo Livia Ravoni, che ha rappresentato con orgoglio il gruppo di atleti e sostenitori, testimoniando il grande impegno e la passione che caratterizzano il Tevere Remo.
L’evento non ha solo offerto un’importante opportunità di competizione, ma ha anche creato un ambiente di scambio e condivisione tra gli atleti. Infatti, erano presenti canottieri delle seguenti società:
- Telimar di Palermo
- Cus di Bari
- Circolo Ondina e Canottieri Lazio di Roma
- Circolo Canottieri Armida di Torino
- Velocior di La Spezia
- Canottieri San Miniato
- Missione Sportiva di Sarzana
- Canottieri Adria di Trieste
- Ilva Bagnoli
Questa varietà di partecipanti ha confermato il forte spirito di inclusione e amicizia che caratterizza il movimento degli Special Olympics, dove gli atleti non sono solo concorrenti, ma anche amici e compagni di avventura.
L’ispirazione di un campione
Un momento particolarmente emozionante si è avuto quando i partecipanti hanno avuto l’opportunità di incontrare Marco Di Costanzo, un campione di canottaggio italiano che ha scritto pagine importanti nella storia di questo sport. Di Costanzo ha conquistato l’oro ai Campionati Mondiali nel 4 senza e ha portato a casa anche medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e Tokyo, affermandosi come uno dei più grandi atleti italiani. La sua presenza ha ispirato molti giovani atleti, dimostrando che con impegno e determinazione è possibile raggiungere traguardi straordinari.
L’importanza dell’inclusione sociale
L’evento ha visto anche la partecipazione del Presidente della Federazione Italiana Canottaggio, Davide Tizzano, una figura di spicco nel panorama sportivo italiano, non solo per i suoi successi come atleta, ma anche per il suo costante impegno nella promozione dello sport a tutti i livelli. Tizzano ha premiato diversi atleti, tra cui Beatrice Agostini, sottolineando l’importanza del riconoscimento dei risultati ottenuti dai partecipanti e la necessità di continuare a sostenere iniziative come quelle degli Special Olympics.
Questa manifestazione ha avuto un impatto positivo non solo sugli atleti, ma anche sulle loro famiglie e sul pubblico presente. La possibilità di vedere i propri cari cimentarsi in una competizione sportiva è stata una fonte di orgoglio e gioia per molti. Inoltre, l’evento ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’inclusione sociale e del valore dello sport come strumento di integrazione.
Il canottaggio, sport che richiede un grande lavoro di squadra e coordinazione, si è rivelato un palcoscenico ideale per promuovere valori come la solidarietà, il rispetto e la determinazione. Gli atleti hanno dimostrato che ogni sfida può essere affrontata con coraggio e che il vero spirito sportivo va oltre il mero risultato, abbracciando l’idea di comunità e supporto reciproco.
Le tre giornate di gare hanno anche previsto momenti di festa e socializzazione, con attività collaterali che hanno coinvolto atleti e famiglie in un clima di festa e divertimento. Questi momenti hanno rappresentato un’importante opportunità per creare legami e amicizie durature, che vanno oltre le competizioni e si traducono in un vero e proprio sostegno reciproco.
Il premio ricevuto dal Tevere Remo non è solo un riconoscimento per il numero degli atleti partecipanti, ma è anche un attestato di stima per il lavoro svolto nel corso degli anni nella promozione dell’inclusione attraverso lo sport. Questo evento ha dimostrato che, unendo le forze e lavorando insieme, è possibile costruire una società più inclusiva, dove tutti hanno la possibilità di esprimere il proprio talento e la propria passione.
In un momento storico in cui l’inclusione sociale è fondamentale, eventi come questi rappresentano un esempio di come lo sport possa essere un veicolo di cambiamento, di crescita personale e di condivisione, creando una rete di sostegno e amicizia tra persone di ogni abilità.