Sinner una vittoria storica: il tennista italiano ha battuto Carlos Alcaraz nella semifinale del torneo ATP 500 di Pechino. Un successo che vale oro quanto pesa, non solo in relazione alla classifica ATP che vede l’italiano occupare la #4 nel ranking a soli 22 anni eguagliando Adriano Panatta che ne ha dovuto aspettare quattro in più per entrare nella top five. Il 7-6, 6/1 è importantissimo anche dal lato economico: Jannik, con questo successo, si è intascato anche qualcosa come 365.640 dollari statunitensi (al cambio, circa 349.350 euro). E in caso di trionfo finale porterebbe a casa 679.550 dollari (circa 649.275 euro).
Al netto dell’aspetto economico, comunque importante, la vittoria di Sinner assume una connotazione assai diversa rispetto alle precedenti contro Alcaraz. Il tennista azzurro, oltre al successo, ha piazzato una spallata psicologica niente male allo spagnolo, adesso in svantaggio negli scontri diretti per 3-4. Un vantaggio importantissimo a livello di consapevolezza e solidità mentale. Una vittoria, quella a Pechino, che è nata, non a caso, sul cemento, superficie che esalta le sue caratteristiche. Su un campo di gioco rapido, Sinner è l’avversario peggiore possibile da affrontare per lo spagnolo che, evidentemente, ne soffre sia i colpi in profondità sia il gioco da fondo campo ad alta velocità. Sinner, fra l’altro, è sul cemento che deve compiere il suo ultimo e decisivo passo verso la maturazione completa.
Jannik Sinner, dopo aver annichilito il tennista che sembra destinato a raccogliere l’eredità dei big, deve abbattere l’ultimo muro, anch’esso di cemento e armato: al secolo, Medvedev, tennista che sta all’altoatesino come la kryptonite a Superman. Semplicemente, non ci ha mai vinto. Sempre ko negli scontri diretti. Un libro nero: la prima pagina risale al 2020 e a una sconfitta agli ottavi di finale dell’ATP di Marsiglia (1-6, 6-1, 6-2). La seconda delusione arriva nello stesso torneo, ma ai quarti di finale, che il russo fa suoi con un 6-2 6-4. Terza sconfitta al Round Robin delle ATP Finals, sfida in cui Sinner ha davvero sfiorato la vittoria. Sotto 0-6 al primo set, ha vinto il primo tie break e perso il secondo (6-7). Piuttosto secche le sconfitte ai quarti di Vienna (6-4, 6-2). Dolorosissime, invece, le sconfitte nella finale ATP di Rotterdam (5-7, 6-2, 6-2) e nel Masters 1000 di Miami (7-5, 6-3). Il minimo comune denominatore di queste sfide è nella superficie: cemento, cinque volte al chiuso e una all’aperto (Miami). Sulla stessa superficie, Sinner cercherà la prima vittoria che si tradurrebbe nell’ennesimo “clic” nel percorso di crescita del tennista azzurro.
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