Gli infortuni nel tennis sono frequenti anche ad alti livelli. Ma quali sono le parti del corpo più colpite? Alcune ricerche hanno provato a individuarle. Ecco i risultati.
Gli Australian Open sono il primo appuntamento importante del tennis mondiale nel 2024, ma sono già partiti con il piede sbagliato. Ancor prima dell’inizio del torneo è arrivato un importante forfait. Si tratta di quello di Rafa Nadal, che ha annunciato che non sarà presente a Melbourne. “Non sono pronto a competere ai massimi livelli in cinque set match. Quindi sto tornando in Spagna per vedere il mio medico, farmi curare e riposare. Ho lavorato duramente durante l’anno per questo ritorno e come ho sempre detto il mio obiettivo è essere al mio miglior livello in tre mesi. Non giocare a Melbourne è una triste notizia, ma restiamo positivi per l’evoluzione della stagione“, ha detto il campione spagnolo, reduce da un anno di stop, ma che era rientrato facendo vedere buone cose al torneo di Brisbane.
La notizia dello stop dello spagnolo ha subito fatto tornare allo scorso anno, quando il torneo australiano era stato funestato dagli infortuni. Alcaraz, Kyrgios e Cilic nemmeno avevano partecipato, Nadal si era rotto strada facendo, Djokovic si era presentato a mezzo servizio, Medvedev col polso dolorante e Zverev in condizioni non di certo ottimali. Una situazione che aveva fatto puntare i fari sul problema degli infortuni. Il calendario del tennis mondiale, negli anni, è diventato sempre più fitto, tra tornei ufficiali ed eventi promozionali. Da un lato questo ha permesso agli atleti di punta di aumentare in maniera importante i loro introiti, dall’altro li ha esposti a un maggior numero di infortuni. Non tanto per le partite giocate in sé, ma per lo stress sia fisico sia mentale che un calendario così fitto impone.
Il dibattito, peraltro, non riguarda soltanto il tennis, ma moltissimi altri sport. Il calcio, per esempio, dove il numero di infortuni nelle ultime stagione è in costante aumento. Il motivo? Lo stesso del tennis. Calendario fittissimo. Al momento, però, nessuno sportivo si è schierato contro questa situazione. Come dicevamo, un aspetto importante lo giocano i soldi. Più partite significano maggiori incassi, anche se con un più alto rischio di infortuni.
Questa situazione ci permette di parlare di un dettaglio legato proprio agli infortuni sotto rete: quali sono quelli più diffusi? Sul tema sono stati fatti diversi studi (molto interessante quello riportato da ubitennis.com). Questi hanno confermato che le zone del corpo di un tennista a maggior rischio di lesione sono gli arti inferiori, seguiti dagli arti superiori e in minor misura dalla zona del tronco e della colonna vertebrale. Tre tipologie di lesioni spiccano in tutte e quattro le ricerche considerate, tanto per uomini quanto per le donne, e sono le lesioni muscolari, le lesioni ai tendini e infine le lesioni articolari. Non esistono, invece, particolari differenze di genere. Gli infortuni nel tennis maschile e in quello femminile in qualche modo si equivalgono.
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