Jannik è diventato grande. In tutti i sensi. Sinner, oggi numero 4 del mondo e trionfatore a Pechino, è un tennista profondamente diverso da quello di inizio 2023 e anche, semplicemente, di qualche mese fa.
Un “clic” mentale, fisico e tecnico
Il famoso “clic” che tutti attendevano è arrivato oltreoceano. La vittoria a Toronto, primo 1000 portato finalmente a casa, ha aiutato la crescita mentale di un tennista maturato e consapevole anche dal punto di vista tecnico, oltre che fisico. Occorre ricordare che si parla pur sempre di un ragazzo di 22 anni, che ha dunque smesso da pochissimo di crescere, nel senso più pieno del termine. Quanto alla mentalità, è cambiata profondamente. Lo scorso anno, quando il tabellone si restringeva verso le semifinali, la costanza di Sinner era uscire in modo più o meno deludente o sfortunato. Dal 2023 invece più di qualcosa è cambiato: il ragazzo si è presentato con più chili e muscoli. Esplosività e potenza lo hanno aiutato anche nei colpi e, di conseguenza, nella gestione dei momenti più delicati del match, affrontati evidentemente con un piglio diverso. La vittoria contro la sua bestia nera, sul cemento, con un doppio 7-6, testimoniano la forza mentale di un tennista ormai pienamente consapevole dei propri mezzi tecnici e fisici.
Sinner, un giocatore completo da fondo a rete
La rivoluzione è nei numeri di Sinner. Giocatore da sempre straordinario se chiamato a palleggiare da fondo campo, ha limato i propri limiti. Timido, al limite dell’impacciato nell’avvicinarsi alla rete, contro Alcaraz, non uno qualsiasi, ha ottenuto il 63% dei punti su 19 discese a rete. E anche con Medvedev si è ripetuto, alzando persino la percentuale. 70% su 33 tentativi. La maggiore potenza nel dritto, un rovescio più pulito, il serve and volley si traducono in una inaspettata (per i tempi brevi in cui è maturata) ma non stupefacente (questo tipo di tennis era nelle corde dell’altoatesino) varietà di colpi in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario su ogni superficie.
Anche le perplessità legate alla resistenza fisica sono state fugate da una continuità di rendimento sconosciuta a certi livelli. Sinner è arrivato a Pechino con qualche problema muscolare e una fastidiosa influenza. In altri tempi sarebbero stati fattori sufficiente per pagare dazio alla distanza. Questa volta Jannik non ha accusato la benché minima flessione e anzi, è arrivato in crescendo, eliminando due “big” del calibro di Alcaraz e Medvedev nelle ultime due sfide decisive. Il prossimo step è di imporsi anche contro Novak Djokovic: significherebbe ottenere il definitivo lasciapassare per non precludersi alcun traguardo.