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Tennis, Jannik Sinner e la nazionale: un rapporto difficile

Jannik Sinner e la nazionale, un rapporto complicato. Dopo la sconfitta maturata negli US Open, con annesse difficoltà fisiche legate ai crampi che hanno condizionato la sfida contro Zverev, si è sparsa la voce di una possibile rinuncia alla fase a gironi di Coppa Davis, è comunque una scelta destinata a far discutere.

Recupero di energie psicofisiche, paga l’Italia?

Sinner rinuncerà dunque alle sfide in programma a Bologna contro Canada, Svezia e Cile. Una scelta dettata dalla decisione di preservarsi per recuperare energie psicofisiche dopo un periodo assai intenso. Paga l’Italia? Beh, le avversarie da affrontare sono comunque alla portata della nazionale azzurra anche senza la presenza del giocatore più talentuoso. E il ventaglio di scelte a disposizione di Volandri merita comunque stima e considerazione. Tuttavia, è altrettanto innegabile che un nuovo “no” alla maglia azzurra di Sinner alimenterebbe le voci dei detrattori e di chi gli ha sempre rimproverato uno scarso attaccamento alla nazionale. Non sarebbe, fra l’altro, la prima volta, piuttosto un “bis” legato alla mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021.

 

Le ragioni di Sinner e quelle della nazionale

Fra l’altro, la scelta di Sinner potrebbe anche innescare un incidente diplomatico non da poco con la Federazione, anche perché la sua assenza potrebbe essere più incisiva a livello d’immagine che tecnica. Moltissimi tifosi e appassionati di tennis hanno prenotato con largo anticipo un posto per Bologna anche e soprattutto in virtù della possibilità di applaudire il campione altoatesino. Inevitabili, dunque, le ripercussioni di una scelta del genere. Sia Sinner che la nazionale hanno le rispettive ragioni. Il tennista ha il diritto di preservare la migliore condizione possibile per districarsi in un calendario fittissimo. La nazionale, tuttavia, è perfettamente in grado di fornire ogni tipo di supporto per prevenire gli infortuni.

L’aspetto sportivo: a quando la rivincita in azzurro?

Immagine | Instagram

Resta l’aspetto squisitamente sportivo: partecipare con la maglia della nazionale alla Coppa Davis è un’esperienza comunque di grande spessore e forse, per certi versi, anche la scelta migliore possibile per ritrovare il sorriso, circondato dall’affetto dei tifosi. La medicina migliore per dimenticare la delusione negli USA sarebbe stata centrare una rivincita con il Canada. Appuntamento rimandato. La Davis paga, ancora una volta, una collocazione nel calendario che spesso spinge i big a snobbarla. Per la cronaca, si gioca su una superficie veloce. Senza Sinner e l’infortunato Berrettini, le scelte sono abbastanza obbligate: Musetti, Sonego e Arnaldi mentre, per il doppio, le maglie saranno assegnate a Fognini o Vavassori e Bonelli.

Luigi Pasquale Pellicone

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