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Tennis italiano in festa: ambizioni di leadership sportiva nel paese

Tennis italiano in festa: ambizioni di leadership sportiva nel paese - ©Gazzetta Photo

Il tennis italiano sta vivendo un momento di straordinaria gloria, con un 2024 che si preannuncia già indimenticabile. Le recenti vittorie, culminate con il trionfo in Coppa Davis e in Billie Jean King Cup, hanno catapultato il nostro sport a un nuovo livello di visibilità e popolarità. La serata degli SportTennis Awards, tenutasi al Superstudio Maxi di Milano, ha rappresentato un’occasione perfetta per celebrare questi successi e riconoscere coloro che hanno reso il tennis italiano un simbolo di eccellenza internazionale.

Celebrazione dei successi

Il palco della cerimonia era adornato dai trofei conquistati di recente, come l’Insalatiera della Coppa Davis e il trofeo della Billie Jean King Cup. Questi trofei non sono solo simboli di vittoria, ma rappresentano il lavoro, il sacrificio e la passione di atleti che hanno dedicato la loro vita a questo sport. Durante la serata, non è mancato un ricordo toccante di Lea Pericoli, una figura iconica del tennis italiano, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di molti appassionati.

L’importanza dei giocatori

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), Angelo Binaghi, ha aperto la serata con un discorso che ha ispirato e motivato tutti i presenti. Binaghi ha evidenziato l’importanza dei giocatori, sottolineando come il loro benessere e la loro crescita siano fondamentali per il futuro del tennis in Italia.

“I giocatori sono il nostro fulcro,” ha dichiarato.
“Ci saranno giorni meno lieti, ma è cruciale che restino fedeli a se stessi e seguano una programmazione adeguata per mantenere la loro salute.”

Ha espresso un’ambizione audace: “Siamo il secondo sport più popolare del Paese dopo il calcio, ma puntiamo a diventare il primo all’interno di una competizione sana.” Binaghi ha anche condiviso il suo sogno di portare il tennis e il padel nelle scuole di tutta Italia, un’iniziativa che potrebbe rivoluzionare l’approccio giovanile verso gli sport di racchetta.

Riconoscimenti e emozioni

La serata ha visto anche la celebrazione delle squadre di Coppa Davis e Billie Jean King Cup, con i capitani Filippo Volandri e Tathiana Garbin che hanno ricevuto ovazioni calorose. Garbin, visibilmente emozionata, ha parlato del percorso di crescita delle sue atlete, ricordando le critiche iniziali e il modo in cui le giocatrici hanno dimostrato resilienza e determinazione.

“Il nostro è stato un percorso di crescita costante partito da lontano,” ha detto, commossa.
Volandri ha condiviso il suo entusiasmo per il secondo trofeo di Davis, esprimendo gratitudine verso i suoi giocatori: “Dovrò allargare casa per metterci quest’altra Davis, ma è una sensazione bellissima e il merito è soltanto di tutti i ragazzi della nazionale.”

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato quando Matteo Berrettini è salito sul palco per ricevere il premio La Fenice, riservato a chi ha saputo risorgere dalle difficoltà. Berrettini, che ha vissuto un anno difficile, ha raccontato la sua esperienza, esprimendo la gioia di poter tornare a competere ai massimi livelli.

Il futuro del tennis in Italia

In questo contesto di successi e ambizioni, il tennis italiano si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, con il sogno di diventare il primo sport del Paese. Con atleti talentuosi, una federazione determinata e il supporto in crescita da parte del pubblico, il futuro sembra essere brillante per il tennis in Italia. Le straordinarie performance di Sara Errani e Jasmine Paolini, che hanno portato a casa la medaglia d’oro olimpica nel doppio, sono un chiaro segno di un movimento crescente e di un futuro luminoso per le atlete italiane.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,