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Tennis, Italia mai così forte: non c’è solo Sinner…

Il 2023 lascia in eredità una grandissima novità per il tennis italiano. Oltre alla vittoria in Coppa Davis e ai successi di Jannik Sinner c’è di più: mai stata così tanta abbondanza di talenti e la possibilità di vincere non solo con il tennista attualmente al numero 4 del ranking mondiale.

Jannik Sinner, l’uomo più atteso del 2024

Il 2024 potrebbe, anzi dovrebbe. essere l’anno della definitiva consacrazione di Jannik Sinner, reduce da un finale 2023 straordinario. Ha chiuso con un bilancio di 65 vittorie e 14 sconfitte scalando la classifica dal #17 al #4 del ranking. Un cambio di marcia testimoniato dal 20-2 delle ultime settimane di settembre. Sinner tornerà in campo a Koyoong, per presentarsi al meglio agli Australian Open. Qualora riuscisse a migliorare il rendimento nei primi sei mesi e sulla terra battuta, considerando il finale di stagione sul cemento, non è impossibile immaginare il 2024 come la stagione dell’assalto al podio del ranking mondiale.

Musetti, Arnaldi e Sonego: cercasi conferme

Non solo Sinner. C’è anche e soprattutto Lorenzo Musetti, che dopo una stagione di alti e bassi si è affidato a Corrado Barazzutti con un obiettivo ben preciso: il ragazzo vuole trasformare il suo tennis da elegante a efficace. L’obiettivo è essere competitivo su tutte le superfici, poi il resto potrebbe arrivare da solo. Si parla, in fondo, di un 21enne che è già stato fra i primi 15 del mondo. C’è tanta attesa anche per Matteo Arnaldi, atteso dalla conferma ad altissimi livelli. Il ragazzo è entrato nella top 100 sino a scalare la #41 partendo dalla #134. E poi c’è Lorenzo Sonego, che si è rivelato fondamentale in Coppa Davis ma ancora acerbo nel circuito ATP dove non è riuscito a scavalcare gli ottavi di finale.

Un capitolo a parte: Matteo Berrettini

Immagine | Ansa

E poi c’è un capitolo a parte: Matteo Berrettini. Considerato il più forte della truppa azzurra prima dell’esplosione di Jannik Sinner, è senza dubbio un tennista in grado di collocarsi serenamente nella top 10. Il suo 2023 è stato da dimenticare, fra infortuni, cali di forma, ricadute e voci sulla vita privata. Per la prima volta nella sua carriera, il tennista romano ha dovuto fare i conti con un momento difficile anche nel recupero della forma migliore. Ha cambiato allenatore, lasciando Santopadre per Roig (che ha curato a lungo Nadal) ma molto, se non tutto, sarà deciso dalla condizione atletica.  Un Berrettini al 100% non solo può tornare rapidamente nel salotto buono del circuito ATP ma essere anche in grado di puntare a titoli individuali e di squadra. Mai come adesso, l’Italia del tennis è in grado di vincere e aprire un ciclo straordinario.

 

Luigi Pasquale Pellicone

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