La Coppa Davis è a Milano: e non è lì per caso. La preziosa “insalatiera” tornata in Italia dopo 47 anni, è nel capoluogo lombardo in sosta prolungata. In primis come “special guest star” dell’evento del canale televisivo della FITP, ma anche e soprattutto per essere ammirata nella Sala degli Arazzi di Palazzo Marino.
Quella a Milano (oltre, per chi vuole leggerla in tal senso, a uno smacco al Coni e al suo presidente Malagò) è una trasferta programmata nei minimi particolari dalla Federazione che ha in mente da tempo diversi eventi tennistici a respiro internazionale. In questo senso, l’effetto traino della vittoria nel “mondiale” di tennis potrebbe fungere da apripista per una idea tanto suggestiva quanto praticabile: portare in Italia, specificatamente in Lombardia, le finali di Coppa Davis. Non sarebbe fra l’altro la prima volta: lo scorso anno, prima delle finali di Malaga, l’Italia ha ospitato le fasi a gironi del torneo. Ed è già appuntamento fisso delle ATP Finals che si giocano a Torino. Insomma, in Federazione sono più che certi di avere le carte in regola per proporre una candidatura competitiva.
La classe politica, in questo senso, come è ovvio che sia, non si sbilancia. Il sindaco Sala senza dubbio ci ha pensato e l’idea, ci mancherebbe altro, lo attrae. In questi casi, però, è sempre meglio pesare passi e parole. Esporsi significa rischiare che una possibile mancata assegnazione si trasformi in un flop: “Binaghi mi ha chiamato per capire quale e quanto sia il nostro interesse. Ed è enorme, è chiaro che sarebbe un sogno. Milano però deve essere una candidatura forte, senza rischiare brutte figure. Per ora è un sogno”.
L’idea comunque pone l’Italia in un contesto inimmaginabile sino a qualche anno fa. Il modello FITP è ambizioso e sinora ha ottenuto un risultato straordinario. Porre la nazione come ombelico del mondo tennistico. Del resto, i numeri danno ragione a Binaghi. Il tennis e il padel sono fra gli sport più praticati in Italia e insidiano anche il calcio. Se si ripetessero i risultati dell’ultimo quadriennio nel prossimo si celebrerebbe un clamoroso sorpasso. Forte di una passione e di un traino senza precedenti, l’Italia potrebbe cavalcare l’onda piazzando nel giro di poche settimane i più importanti tornei tennistici. Le ATP Finals (Torino è ormai con un piede e tre dita sede fino al 2027) e la finale di Coppa Davis. Qualcosa è cambiato. Decisamente in meglio.
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