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Tamburi e megafoni: l’amore travolgente della marea azzurra a malaga

L’atmosfera che si respira a Malaga in questi giorni è elettrica, un mix di passione, entusiasmo e un amore incondizionato per il tennis. Questo fervore si manifesta in una marea azzurra di tifosi italiani che affollano il palazzetto Martin Carpena, dove si stanno svolgendo le Finals di Coppa Davis. Il tifo per gli azzurri non è solo un accompagnamento alle partite, ma una vera e propria colonna sonora che accompagna ogni punto e ogni scambio. Se la competizione si dovesse decidere attraverso il volume degli applausi, l’Italia sarebbe già sul gradino più alto del podio.

I tifosi italiani, visibilmente in maggioranza rispetto ai locali, creano un’atmosfera di appartenenza e unità. Il loro boato è inconfondibile e anticipa gli eventi di gioco, rendendo il live score e le immagini televisive quasi superflui. La comunicazione tra il pubblico e i giocatori è immediata: un punto vinto dall’Italia scatena un urlo di gioia, mentre un errore provoca un coro di disappunto. Ogni match diventa un evento a sé stante, una vera festa che coinvolge non solo i presenti ma anche coloro che seguono da lontano.

Un weekend di tennis e relax

Molti tifosi hanno abbinato la loro passione per il tennis a un weekend di relax nel calore andaluso. I voli per Malaga sono stati prenotati con largo anticipo, e in molti hanno approfittato di un’opportunità unica, acquistando biglietti rimessi in circolazione da spagnoli delusi. In questo contesto, l’italiano è diventato la lingua ufficiale della competizione, con i tifosi che si organizzano instancabilmente per sostenere i loro beniamini.

Un gruppo in particolare, “Azzurri nel cuore”, è emerso come un elemento chiave nel creare questa atmosfera festosa. Fondato nel 2022, ha ricevuto l’invito ufficiale dalla Federtennis e ha portato con sé tamburi, megafoni e trombe, contribuendo a rendere ogni partita un’esperienza indimenticabile. Con sei tamburi e quattro megafoni, i membri di questo gruppo non si sono risparmiati nell’incitare gli azzurri, creando un’atmosfera da stadio che risuona ben oltre le mura del palazzetto.

La presenza italiana a Malaga

Al di fuori del Martin Carpena, i tifosi si radunano, esibendo bandiere e cartelli colorati. La loro presenza è un mosaico di provenienze diverse: da Monopoli a Bolzano, tutti uniti da un’unica passione. Molti indossano maglie azzurre, mentre altri abbinano il blu con un tocco di arancione.

Ecco alcune curiosità sui tifosi presenti a Malaga:

  1. Martino, un pensionato di 66 anni, divide il suo tempo tra Ferrara e l’Andalusia, affermando che “l’arancione è per Sinner, il nostro super carota-boy”.
  2. Un quartetto di ragazzi di Bergamo, con maglie azzurre e parrucche arancioni, racconta di come l’aeroporto di Orio abbia un volo comodo per Malaga, combinando sangria, partite e Sinner senza svenarsi.
  3. I prezzi dei biglietti variano: partono da 55 euro per i settori meno nobili, ma raggiungono cifre vertiginose per la finale, con tagliandi che arrivano anche a 250 euro.

Un festival del tennis

La presenza italiana a Malaga non si limita ai tifosi, ma si estende anche a ex campioni e personalità del tennis, che si sono uniti per sostenere la squadra. La Federazione Italiana Tennis ha organizzato eventi collaterali, creando un vero e proprio festival del tennis, dove si mescolano partite, interviste e momenti di incontro tra appassionati e giocatori. Questo ha contribuito a rendere l’evento non solo una competizione sportiva, ma anche una celebrazione della cultura tennistica italiana.

La marea azzurra che invade Malaga è un simbolo di unità e passione, un richiamo a valori come l’amicizia e la lealtà che il tennis incarna. Mentre i tamburi continuano a rullare e i megafoni amplificano il tifo, la città spagnola si trasforma in un palcoscenico dove l’italianità si fonde con la tradizione tennistica, creando un’atmosfera magica. I tifosi, con il loro amore incondizionato, non solo sostengono i loro beniamini, ma scrivono una nuova pagina di storia per il tennis italiano, ricca di emozioni e ricordi indimenticabili.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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