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Successo sorprendente per Bradbury all’Open de France, Laporta si piazza sesto

La 106ª edizione dell’Open de France è stata teatro di una competizione avvincente che ha visto trionfare il venticinquenne inglese Dan Bradbury. Sul prestigioso percorso del Golf National di Guyancourt, celebre per aver ospitato la Ryder Cup 2018 e destinato ad accogliere le gare di golf individuale maschile e femminile ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi, Bradbury ha sbaragliato la concorrenza con un punteggio totale di 268 colpi (-16). La sua performance è stata caratterizzata da round consistenti (67, 66, 69, 66), che gli hanno permesso di superare di un solo colpo il suo connazionale Sam Bairstow, i danesi Jeff Winther e Thorbjorn Olesen, e il tedesco Yannik Paul, tutti a pari merito al secondo posto con 269 colpi (-15).

Francesco Laporta, il miglior golfista italiano in questa edizione, ha chiuso al sesto posto con un totale di 270 colpi (-14). Nonostante un inizio non brillante con un primo giro in 73 colpi, il pugliese, che ha recentemente celebrato il suo 34º compleanno, ha dimostrato grande tenacia e abilità, recuperando terreno nei giorni successivi. Particolarmente notevole è stato il suo ultimo round, in cui, dopo un avvio difficile con due bogey, ha messo a segno sei birdie, avvicinandosi alla vetta della classifica. Il suo è stato un percorso di crescita che ha visto miglioramenti costanti, culminando in una prestazione finale che ha sottolineato il suo stato di forma attuale.

Anche altri italiani hanno preso parte al torneo, con Guido Migliozzi che ha concluso al 16º posto con 275 colpi (-9) e Matteo Manassero al 49º posto con 279 colpi (-5). Migliozzi, noto per il suo gioco dinamico, ha mostrato momenti di grande abilità, mentre Manassero continua a cercare di ritrovare la forma che lo aveva fatto emergere negli anni passati.

La vittoria di Bradbury rappresenta il suo secondo trionfo nel DP World Tour, dopo il successo ottenuto al Joburg Open in Sudafrica nel novembre 2022. Questo nuovo successo in Francia non solo gli ha permesso di consolidare la sua reputazione come uno dei giovani talenti emergenti nel panorama golfistico europeo, ma gli ha anche fruttato un premio di 552.500 dollari, parte di un montepremi complessivo di 3.250.000 dollari. Bradbury ha dimostrato di avere la stoffa del campione, grazie a un gioco solido e una capacità di mantenere la calma nei momenti decisivi.

Un palcoscenico per talenti emergenti

L’Open de France, uno dei tornei di golf più antichi d’Europa, continua a essere un palcoscenico importante per i golfisti che vogliono mettersi in luce a livello internazionale. Il campo del Golf National, con le sue difficili caratteristiche tecniche, richiede ai partecipanti di esibire precisione, strategia e resilienza. Quest’anno non ha fatto eccezione, offrendo agli spettatori e agli appassionati di golf un torneo avvincente e ricco di emozioni.

Il futuro del golf europeo

Il successo di Bradbury e la notevole performance di Laporta, insieme agli altri partecipanti, sottolineano l’elevato livello di competizione presente nel tour europeo. Mentre i giovani talenti continuano a emergere, i giocatori più esperti cercano di mantenere il loro posto tra i migliori, rendendo ogni torneo una sfida imprevedibile e avvincente. L’Open de France 2023 ha quindi offerto un assaggio di ciò che il futuro del golf potrebbe riservare, con nuove stelle in ascesa e veterani che continuano a lottare per i titoli più prestigiosi.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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