Sputi, minacce, frase ingiuriose all’arbitro (e alla tribuna): la squalifica è pesantissima per il giocatore che non ha avuto così ‘scampo’. C’è anche il comunicato ufficiale.
Sputi e minacce all’arbitro, con frasi ingiuriose che non sono certamente passate inosservate. Il tutto è costato al giocatore una squalifica pesante e ufficiale! Episodi di questo genere non devono più accadere su un campo di gioco, così come all’esterno. È così arrivata anche la nota ufficiale.
Da tempo oramai si lavora per eliminare qualsiasi tipo di violenza, tanto fisica quanto verbale, (anche) dal mondo del calcio. Per questo motivo il comportamento avuto da un giocatore è stato pesantemente punito. Il Giudice Sportivo non ha perciò avuto dubbi.
Tutto è accaduto nel corso del match Virtus Rovere-Ledrense del campionato Juniores. Una gara che sarebbe dovuta essere tranquilla e che invece si è rivelata un incubo, per alcuni minuti. Dal momento che un giocatore ha difatti dato di matto. Il comportamento assunto gli è costato due anni di squalifica. C’è anche la nota della Giustizia Sportiva.
Campionato Juniores, minacce e spunti all’arbitro: il giocatore si becca due anni di squalifica
Si è trattato perciò di un giocatore del campionato Juniores ma il Giudice Sportivo ha deciso comunque di non fare sconti. Per far sì che quest’episodio possa diventare un monito per non vedere più in campo (e fuori) scene simili. È stata infatti comminata la squalifica di due anni. Ed è stato reso noto tramite comunicato ufficiale tutto quanto accaduto:
“A seguito dell’espulsione per doppia ammonizione si portava minacciosamente a pochi centimetri dal direttore di gara e intenzionalmente gli sputava in volto, di fatto colpendolo direttamente in bocca. Dopo essere stato espulso, si rivolgeva con frasi ingiuriose, irriguardose e blasfeme nei confronti dell’arbitro, assumendo altresì una condotta violenta e minacciosa”. E non è purtroppo finita qui.
“Nonostante il tentativo – si legge ancora nella nota – di allontanamento da parte di alcuni suoi compagni di squadra, tornava dal direttore di gara e reiterava la condotta ingiuriosa e minacciosa nei confronti del medesimo. Ripreso nuovamente dai compagni e accompagnato verso gli spogliatoi, proseguiva nella propria condotta ingiuriosa e irriguardosa, rivolgendosi altresì al pubblico in tribuna“. Un comportamento da condannare e che non può non essere punito in modo esemplare.
