Spalletti non cambia modulo: la sua nazionale scenderà in campo con il 4-3-3 già visto a Napoli. Una scelta quasi scontata, ma che ben si sposa con le individualità azzurre.
Il nuovo corso di Luciano Spalletti alla guida della nazionale italiana di calcio ha ufficialmente preso il via. Il commissario tecnico ha diretto a Coverciano i primi allenamenti in vista delle due sfide per la qualificazione al prossimo Europeo. Gli azzurri scenderanno in campo il 9 settembre contro la Macedonia del Nord a Skopje alle 20.45, mentre tre giorni dopo, a San Siro, gli azzurri saranno di scena con l’Ucraina allo stesso orario. Ma come giocherà la “nuova” nazionale?
C’è entusiasmo, come di fronte a ogni nuovo inizio, ma c’è anche moltissima curiosità. La speranza è di vedere il prima possibile la mano di Spalletti riflessa sul campo, nei movimenti e nelle scelte dei giocatori. Non c’erano dubbi sul modulo che il tecnico di Certaldo avrebbe scelto in queste prime uscite azzurre. Difficile, infatti, pensare a una nazionale schierata con un modulo diverso dal 4-3-3 che ha caratterizzato da sempre Spalletti e soprattutto l’ultimo anno al Napoli, che ha portato i campani alla conquista dello scudetto.
Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, Spalletti ha già provato il suo 4-3-3 con diverse soluzioni. Fra i tridenti testati: Chiesa-Immobile-Zaniolo (l’ex romanista è stato l’ultimo ad aggregarsi dopo l’impegno a Liverpool con l’Aston Villa), Politano-Retegui-Chiesa e quindi Gnonto-Raspadori-Zaccagni. In mezzo i ballottaggi sono altrettanto aperti: tre posti per sei giocatori, vale a dire Pessina, Cristante, Locatelli, Barella, Tonali e Frattesi.
Il modulo scelto dal nuovo commissario tecnico è sicuramente adatto alle caratteristiche di molti calciatori nel giro della nazionale. Sugli esterni, infatti, le soluzioni sono numerose e tutte adatte all’interpretazione “spallettiana” del modulo. Allo stesso tempo, c’è un “elefante nella stanza”, come direbbero gli inglesi. Il 4-3-3 richiede, infatti, la presenza di una prima punta vera. In grado di fungere da riferimento avanzato e di dare respiro alla manovra, oltre che ad aprire spazi per gli inserimenti delle mezzali e i tagli degli esterni. Ecco, questa punta al momento non c’è. O meglio, non sembra ancora essere stata individuata. Retegui e Immobile faranno il massimo, ma i riflettori, in questo momento, sono puntati su un altro calciatore: Gianluca Scamacca. La punta, tornata in Italia all’Atalanta dopo l’esperienza inglese, ha mostrato voglia, atteggiamento e grandi giocate in queste prime tre uscite stagionali. Segnali importanti in ottica nazionale, per un attaccante che ha tutte le caratteristiche per il 4-3-3 di mister Spalletti.
Al di là di Scamacca, appare chiaro ciò che ci si aspetta da Spalletti e dal suo modulo. Un gioco rapido, fatto di esterni veloci e in grado di condurre la palla con facilità. Al centro la già citata punta, coinvolta nella manovra, ma anche abile a buttarsi negli spazi alle spalle dalla difesa. Fondamentale sarà il centrocampo, con un play basso e due mezzali in grado di dare sia sostanza in fase difensiva sia inserimenti quando si tratta di attaccare.
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