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Sostituti in campo ma nessun tiro: il flop dei vice di vlahovic e motta

La situazione in casa Juventus è diventata critica, soprattutto in assenza del suo attaccante di punta, Dusan Vlahovic. Thiago Motta, l’allenatore bianconero, sta cercando di trovare soluzioni alternative per sostituire il serbo, ma finora il risultato è stato desolante: sei giocatori diversi schierati, nessuno in grado di effettuare nemmeno un tiro in porta. Un dato che fa riflettere e preoccupa, non solo per l’incapacità di trovare la via del gol, ma anche per la mancanza di incisività offensiva della squadra.

le prove di motta

Motta ha provato diverse combinazioni in attacco, alternando ruoli e posizioni per cercare di innescare una reazione. Ecco alcuni esempi delle scelte fatte:

  1. Nico Gonzalez: solo 7 minuti di gioco contro la Roma.
  2. Weah: ha indossato i panni della prima punta in tre partite diverse:
  3. contro Napoli: 45 minuti
  4. contro Torino: 17 minuti
  5. contro Aston Villa: 90 minuti
  6. Altri giocatori: Mbangula, Yildiz, McKennie e Koopmeiners hanno avuto la loro occasione, ma il risultato è stato sempre lo stesso: zero tiri in porta, una statistica che grida vendetta.

Questa mancanza di pericolosità offensiva solleva interrogativi sulla capacità della squadra di gestire la situazione e di trovare alternative valide al suo attaccante titolare. In passato, la Juventus è stata criticata per non riuscire a mettere Vlahovic nelle condizioni di rendere al meglio, ma ora ci si deve interrogare anche sulle difficoltà nel sostituirlo. Il fatto che nessuno degli attaccanti impiegati sia riuscito a calciare verso la porta avversaria è una questione allarmante che non può essere giustificata solo dalle assenze.

la strategia difensiva di motta

Nella sua strategia, Motta sembra preferire una fase difensiva più solida, cercando di impostare una squadra compatta. Durante le ultime conferenze stampa, ha sottolineato l’importanza di mantenere l’equilibrio, affermando: “Siamo una squadra compatta e con equilibrio. Abbiamo concesso poco, ma abbiamo anche creato poco”. Questo approccio, pur portando a risultati come il pareggio senza reti contro l’Aston Villa, non può essere considerato sufficiente per una squadra con ambizioni di alto livello.

Questa scelta di rifugiarsi in una produzione offensiva più sterile, pur di garantire una difesa più solida, ha sollevato critiche, specialmente da parte di Vlahovic stesso, che ha espresso il desiderio di una maggiore libertà di movimento quando la squadra non ha il possesso del pallone. La mancanza di un piano B offensivo e l’incapacità di trovare soluzioni alternative sono problematiche che potrebbero costare care alla Juventus nel lungo periodo.

le conseguenze per la juventus

Motta ha anche elogiato i propri giocatori per la prestazione difensiva, affermando: “Sono soddisfatto: abbiamo dimostrato di sapere stare in campo e saperci comportare da grande squadra”. Tuttavia, il suo ottimismo deve fare i conti con il fatto che le ultime due partite si sono concluse con un triste 0-0, evidenziando un indice di pericolosità offensiva molto basso. La Juventus sembra quindi trovarsi in una situazione di stallo, dove le ambizioni e gli obiettivi della squadra non possono limitarsi a conquistare un punto senza reti.

In un campionato di alto livello come la Serie A, dove ogni partita può fare la differenza, la Juventus deve trovare una soluzione a questo problema. L’assenza di un attaccante come Vlahovic non può giustificare un attacco che non riesce neanche a tirare in porta. La squadra ha bisogno di sviluppare un piano di gioco che possa adattarsi alle circostanze e che permetta di sfruttare al meglio le qualità dei giocatori a disposizione.

La strada da percorrere è lunga e impervia, ma è fondamentale per Thiago Motta e la sua Juventus trovare urgentemente una soluzione per garantire che l’attacco torni a essere una minaccia per le difese avversarie. Con o senza Vlahovic, la squadra deve rimettersi in carreggiata e tornare a fare risultato, altrimenti le ambizioni di un’ottima stagione rischiano di svanire nel nulla.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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