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Sorpresa all’Australian Open: Errani e Paolini out, Bolelli e Vavassori avanzano ai quarti

L’Australian Open di tennis, che segna l’inizio della stagione degli Slam, ha portato con sé una miscela di emozioni e delusioni per i tennisti italiani. Le rappresentanti femminili, Sara Errani e Jasmine Paolini, sono state eliminate al secondo turno del torneo, battute dalla giovane coppia russa Mirra Andreeva e Diana Shnaider. Il match, che ha riproposto la finale olimpica di Parigi, si è concluso con un punteggio di 7-5, 7-5, dimostrando la competitività delle avversarie e le difficoltà delle azzurre nel mantenere il ritmo.

il percorso di errani e paolini

Sara Errani, ex numero 5 del mondo e vincitrice di numerosi titoli WTA, ha cercato di sfruttare la sua esperienza, ma si è trovata di fronte a due avversarie in grande forma. Mirra Andreeva, classe 2006, è già considerata una delle promesse del tennis femminile, mentre Diana Shnaider, che ha compiuto 18 anni nel 2023, ha mostrato un gioco aggressivo e incisivo. Entrambe le tenniste russe hanno messo in mostra colpi potenti e una sorprendente freddezza nei momenti decisivi, portando a casa un match che ha visto le azzurre lottare fino all’ultimo.

il doppio femminile e le sfide di bronzetti

Anche il percorso di Lucia Bronzetti nel doppio si è concluso prematuramente. In coppia con l’ucraina Anhelina Kalinina, hanno affrontato la coppia composta dalla brasiliana Beatriz Haddad Maia e dalla tedesca Laura Siegemund. Le italiane sono state sconfitte con un netto 6-0, 7-6(5), segnando una sconfitta che ha evidenziato le difficoltà di Bronzetti nel trovare ritmo e coesione con la partner. Questo risultato ha messo in luce la necessità di una maggiore esperienza e sintonia nei tornei di doppio, dove la comunicazione e la strategia di coppia sono fondamentali.

il successo nel doppio maschile

D’altra parte, il doppio maschile ha regalato soddisfazioni all’Italia. Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno raggiunto i quarti di finale, continuando il loro percorso senza perdere un set finora. Nel terzo turno, la coppia azzurra ha superato gli spagnoli Pedro Martinez e Jaume Munar con un punteggio di 6-3, 7-6. La partita ha avuto un andamento piuttosto diverso:

  1. Nel primo set, gli italiani hanno dominato.
  2. Nel secondo set, sono stati costretti a recuperare un break di svantaggio, trovandosi sotto 3-0.
  3. La loro determinazione si è rivelata fondamentale, riuscendo a mantenere la calma e chiudendo il set al tiebreak dopo aver annullato un set point per gli spagnoli.

Ora, ai quarti di finale, Bolelli e Vavassori affronteranno per la prima volta i portoghesi Nuno Borges e Francisco Cabral. Questo incontro rappresenta un’importante opportunità per la coppia italiana di continuare a scrivere la propria storia nel torneo e di dimostrare di essere competitivi anche a livello internazionale.

Nel frattempo, nel tabellone maschile, Carlos Alcaraz ha proseguito la sua corsa verso il titolo. Il campione spagnolo ha raggiunto i quarti di finale dopo la ritirata del britannico Jack Draper, che ha dovuto abbandonare il match per problemi fisici. Alcaraz, attualmente numero 1 del ranking ATP, si trovava già in vantaggio 7-5, 6-1 quando Draper ha deciso di non continuare. La prossima sfida di Alcaraz vedrà il murciano affrontare il vincente del match tra Novak Djokovic e il ceco Jiri Lehecka, promettendo un incontro di grande intensità e qualità.

L’Australian Open, con il suo mix di sorprese e conferme, continua a offrire spettacolo, con tennisti di talento che si contendono i posti nelle fasi avanzate del torneo. Mentre le azzurre Errani e Paolini hanno dovuto abbandonare la competizione, l’attenzione si sposta su Bolelli e Vavassori, che potrebbero regalare ulteriori emozioni al pubblico italiano e non solo, dimostrando che il tennis italiano è vivo e vegeto anche nei momenti di difficoltà. Con i quarti di finale in vista, la speranza è che gli italiani possano continuare a lottare e a far sentire la loro presenza in questo prestigioso torneo.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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