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Snyder trasforma gli hawks: più difesa, più cambi e il fattore young

Negli ultimi mesi, gli Atlanta Hawks hanno affrontato una profonda crisi, contraddistinta da prestazioni altalenanti e una gestione tecnica che sembrava non portare a risultati positivi. Dopo aver raggiunto le finali di Conference nel 2021, la squadra era caduta in una mediocrità insostenibile. Tuttavia, l’arrivo di Quin Snyder sulla panchina ha segnato un cambiamento radicale, riportando entusiasmo e speranza tra i tifosi. Con sei vittorie consecutive e la qualificazione ai quarti di finale della NBA Cup, Snyder ha dimostrato di avere le capacità necessarie per rimettere in carreggiata una squadra che sembrava aver perso la propria identità.

La stagione, iniziata con grande ottimismo, si era rapidamente trasformata in una serie di delusioni. La strana coppia formata da Trae Young e Dejounte Murray non sembrava funzionare e, dopo un avvio di campionato con un bilancio di 7 vittorie e 11 sconfitte, la dirigenza ha deciso di intervenire. La cessione di Murray a New Orleans in cambio di scelte future nel Draft ha fatto temere ai tifosi che la franchigia stesse intraprendendo una fase di smantellamento. Tuttavia, Snyder ha saputo trasformare questa apparente crisi in un’opportunità, rilanciando la squadra con un approccio diverso.

Un miglioramento difensivo tangibile

La “riparazione” di Snyder ha iniziato a dare frutti, con un netto miglioramento difensivo. Ha messo in atto un piano che ha fatto leva sulla lunghezza e sulla versatilità della squadra, introducendo Dyson Daniels, che ha dimostrato di essere un eccellente difensore e un compagno ideale per Young. Grazie alle sue braccia lunghe e alla capacità di rubare palloni, Daniels si è affermato come il miglior ladro di palloni della NBA, contribuendo significativamente alla rinascita difensiva degli Hawks. Questo non solo ha aiutato Young, ma ha anche liberato altre risorse, come De’Andre Hunter, tornato in forma e fondamentale per allungare le rotazioni.

La panchina diventa un punto di forza

La panchina degli Hawks, un tempo considerata un punto debole, è diventata una delle forze della squadra. Con l’aggiunta di giocatori come Bogdan Bogdanovic e Onyeka Okongwu, Snyder ha potuto contare su una panchina profonda e talentuosa, capace di fornire un contributo costante. La vittoria contro i Lakers, in cui ben sette giocatori hanno segnato in doppia cifra, è un chiaro esempio di come la squadra stia imparando a giocare in modo più corale.

L’evoluzione di Trae Young

In questo contesto, Trae Young rimane l’uomo simbolo della squadra, ma non è più l’unico punto di riferimento. Il suo ruolo si è evoluto: non è più il solo trascinatore, ma parte di un sistema più ampio. Snyder ha saputo ridurre la pressione su di lui, permettendogli di essere il “clutch player” che sa essere nei momenti decisivi, come dimostrato nella vittoria contro i Lakers. Young ha dimostrato che, sebbene possa ancora essere il giocatore da ultimo tiro, ha bisogno di un supporto solido attorno a lui per esprimere al meglio il suo potenziale.

La crescita di Jalen Johnson è un altro aspetto positivo da evidenziare. Dopo aver firmato un’estensione di contratto da 150 milioni di dollari, Johnson ha mostrato una fame di successi che lo ha reso uno dei candidati per il premio di Giocatore della settimana. Con numeri impressionanti, Johnson si sta affermando come una delle future stelle della franchigia, contribuendo in modo significativo al gioco collettivo degli Hawks.

Snyder, con un passato di successi con i Utah Jazz, si sta riprendendo il suo posto tra i migliori allenatori della NBA. La sua esperienza e la capacità di adattarsi alle nuove dinamiche di gioco hanno reso gli Hawks una squadra più competitiva, in grado di ambire a un ritorno ai playoff. Il suo approccio, focalizzato su una maggiore difesa e un gioco di squadra più fluido, ha portato a risultati tangibili in campo.

In un contesto in cui i tifosi degli Hawks temevano il peggio, la mano esperta di Snyder ha dato nuova vita alla squadra. La riparazione in corso è solo all’inizio, ma il potenziale di questa squadra, se ben guidato, potrebbe portare a traguardi importanti. Mentre la stagione NBA prosegue, gli Hawks sembrano finalmente aver trovato la propria identità e potrebbero essere pronti a sorprendere nel corso della stagione.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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