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Sinner travolge ruud e conquista la finale: ora il sogno di scrivere la storia con fritz

Jannik Sinner ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei talenti più promettenti del tennis mondiale, conquistando un posto nella finale delle ATP Finals di Torino con una prestazione straordinaria contro il norvegese Casper Ruud. Il punteggio finale di 6-1, 6-2 in favore del giovane azzurro è emblematico di una partita dominata dal talento e dalla determinazione di Sinner, che ha incantato il pubblico dell’Inalpi Arena in poco più di un’ora.

Già dalla fase di riscaldamento, si respirava un’aria di grande attesa e tensione, ma Sinner si è presentato sul campo senza alcun timore, pronto a lanciarsi in una battaglia che lo avrebbe potuto portare a un passo dalla gloria. Il ricordo della sua sconfitta nella finale dell’anno scorso contro Novak Djokovic pesava, ma Jannik ha scelto di trasformare quel ricordo in motivazione. Sin dal primo scambio, ha dimostrato di essere in uno stato di grazia, colpendo la palla con una potenza e una precisione che hanno messo subito in chiaro le cose.

Dominio nel primo set

Il primo set ha visto Sinner prendere il comando fin da subito. Ha servito per primo e ha chiuso il suo game di apertura con una diagonale di dritto che ha fatto esplodere l’arena. Ruud ha tentato di rispondere, ma si è trovato spesso in difficoltà contro il gioco aggressivo dell’azzurro. Ecco alcuni dei momenti chiave del primo set:

  1. Colpi potenti e palle corte ben piazzate.
  2. Un punto incredibile che ha permesso a Sinner di conquistare due palle break.
  3. Un lob spettacolare e un dritto micidiale per andare subito sul 2-0.

Ruud ha provato a reagire, ma Sinner è stato implacabile, non concedendo alcuno spazio. La solidità del suo servizio, nonostante qualche incertezza iniziale, è emersa quando era più necessaria. Ha chiuso il primo set in appena 30 minuti, un risultato che ha lasciato il pubblico in visibilio e il suo avversario completamente disorientato.

Controllo nel secondo set

Il secondo set è iniziato con un Ruud più determinato, ma Sinner ha continuato a gestire la partita con grande autorità. Nonostante il norvegese cercasse di spingere, l’azzurro ha mantenuto la calma, rispondendo con colpi precisi e mantenendo il controllo del gioco. La solidità mentale di Sinner è stata evidente quando, sul 0-30 nel quarto game, ha ripreso in mano il comando, strappando il servizio a Ruud con astuzia e precisione.

Il pubblico dell’Inalpi Arena ha iniziato a contare i punti, avvertendo che la vittoria era a portata di mano. Quando Sinner ha colpito tre ace consecutivi, la tensione è esplosa in un boato di entusiasmo. Ruud, visibilmente provato, ha tentato di resistere, ma l’azzurro ha continuato a spingere, infliggendo un ulteriore break e portandosi sul 5-2. Con un’ultima dimostrazione di classe, Sinner ha chiuso la partita con un game a zero, lasciando Ruud a bocca asciutta nell’ultimo scambio.

Verso la finale contro Fritz

Con questa vittoria, Jannik Sinner non solo si guadagna un posto nella finale delle ATP Finals, ma si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Domani, alle 18, affronterà Taylor Fritz, un avversario già ben conosciuto, avendo incrociato le racchette sia nella fase a gironi che nella finale dell’ultimo US Open. La posta in gioco è alta e Sinner è consapevole che questa è l’occasione per riscattare le delusioni passate e coronare il suo sogno di diventare Maestro.

La sfida con Fritz è avvincente, non solo per il valore tecnico dei due giocatori, ma anche per la storia che si sta costruendo tra loro. Jannik sa che ogni match è diverso e che dovrà portare la sua migliore versione sul campo per avere la meglio. Con il sostegno del suo pubblico e la determinazione che ha dimostrato fino ad ora, Sinner è pronto ad affrontare questo nuovo e importante capitolo della sua carriera, con la speranza di festeggiare una vittoria che lo porterebbe nella leggenda del tennis italiano.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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