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Sinner si ritira da Bercy per un virus intestinale: preparazione per Torino

La notizia del ritiro di Jannik Sinner dal torneo di Parigi-Bercy ha scosso il mondo del tennis, giungendo come un fulmine a ciel sereno nella tarda mattinata. Il giovane talento italiano, attuale numero uno del mondo, ha annunciato la sua decisione con un’espressione che tradiva una certa stanchezza, nonostante mantenesse il suo solito sorriso. Il motivo del ritiro è un virus intestinale che lo ha colpito nei giorni scorsi.

Sinner ha spiegato che era arrivato a Parigi con un certo anticipo, desideroso di prepararsi al meglio per l’ultimo Masters 1000 della stagione. Tuttavia, già da qualche giorno sentiva una certa debolezza, inizialmente attribuita alla stanchezza accumulata durante una lunga stagione. Sabato scorso, però, la situazione è peggiorata, costringendolo a consultare un medico che ha diagnosticato il virus intestinale. “Domenica ho visto un medico che ha confermato la diagnosi. Adesso mi sento un po’ meglio, ma ho provato ad allenarmi e non sono in grado di essere competitivo”, ha dichiarato Sinner. Il rischio di peggiorare la situazione o di subire infortuni era troppo alto per poter scendere in campo.

Il recupero di Jannik Sinner

Il tennista ha passato tre giorni a letto e ora userà il tempo a disposizione per recuperare completamente. L’obiettivo principale è essere in piena forma per le ATP Finals di Torino, un torneo di grande importanza per lui, sia a livello personale che professionale. Sinner ha espresso il desiderio di essere al meglio per il torneo torinese, che segna un momento cruciale della stagione tennistica. L’anno scorso aveva raggiunto la finale, dove era stato sconfitto da Novak Djokovic, e quest’anno punta a migliorare quel risultato.

Il programma di recupero di Sinner prevede di restare a Parigi fino a giovedì, per poi rientrare a Montecarlo e completare il recupero fisico. Successivamente, si sposterà a Torino per iniziare la preparazione in vista delle Finals. Il sorteggio e il media day delle ATP Finals sono previsti per giovedì 7 novembre, mentre il torneo inizierà domenica 10. L’obiettivo di Sinner è quello di essere a Torino entro domenica o al massimo lunedì, per avere il tempo necessario a prepararsi adeguatamente.

Le sfide di Sinner a Parigi-Bercy

La storia di Sinner con il torneo di Bercy è stata finora piuttosto travagliata. Nelle sue tre precedenti partecipazioni, non è mai riuscito a esprimere il suo pieno potenziale, venendo eliminato al debutto nel 2021 contro Carlos Alcaraz e nel 2022 contro Marc-Andrea Huesler. L’anno scorso si era ritirato prima degli ottavi con Alex de Minaur, dopo una partita estenuante conclusasi alle 2.27 del mattino.

Questa serie di sfortunate esperienze a Bercy sembra quasi una maledizione per Sinner, che non ha mai nascosto il suo desiderio di fare bene anche a Parigi. Questo ritiro, sebbene necessario per la sua salute, rappresenta un’altra occasione mancata per riscattarsi in un torneo che sembra non voler mai sorridergli.

Sguardo al futuro: le ATP Finals di Torino

Nonostante tutto, il giovane campione resta positivo e concentrato sui prossimi obiettivi. La sua determinazione e il suo spirito competitivo lo hanno sempre contraddistinto, e i tifosi italiani e gli appassionati di tennis di tutto il mondo sono certi che saprà farsi valere alle ATP Finals di Torino. Con il giusto riposo e una preparazione adeguata, Sinner potrebbe essere in grado di regalare nuove emozioni e forse, questa volta, portare a casa quel trofeo che l’anno scorso gli è sfuggito per un soffio.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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