Sinner, rinuncia definitiva: ora è UFFICIALE

Jannik Sinner ormai è ufficialmente fuori e questo non ha fatto molto piacere ai suoi numerosissimi tifosi: una rinuncia che potrebbe pesare

Il tennista azzurro si sta preparando nel migliore dei modi in vista del Roland Garros e di Wimbledon e spera di poter vivere un’estate da grande protagonista. Nel suo mirino ci sono anche le Olimpiadi di Parigi a fine luglio.

Jannik Sinner è sulla cresta dell’onda ormai da tempo, avendo inanellato una serie di successi da far invidia ai migliori giocatori del mondo. Come tennista sta mostrando un livello tecnico sempre più completo e anche a livello umano appare molto centrato. Poche distrazioni anche dopo i successi e un’umiltà di fondo che lo accompagna sin dagli inizi.

Sono queste le ricette vincenti che potrebbero portarlo a ricoprire il futuro ruolo di numero uno del ranking, oltre a vincere altri Slam dopo l’Australia. Sinner sa benissimo che per consacrarsi a livello sportivo le Olimpiadi ricoprono un ruolo troppo importante e soprattutto un’occasione piuttosto rara, visto che si presentano ogni 4 anni. Proprio per questo nella preparazione di questa stagione ha dato grande importanza a Parigi 2024, cercando di poter arrivare al meglio all’impegno con i cinque cerchi.

Da poco ha annunciato che prenderà parte al torneo di Bastad, in Svezia, la settimana prima di approdare sul Philippe Chatrier, tanto per riprendere confidenza con la terra rossa dopo la lunga parentesi su erba.

Jannik Sinner, chiuso definitivamente il tema del portabandiera olimpico: non sarà lui

Sinner era stato accostato, proprio in tema Olimpiadi, al discorso del portabandiera. Secondo molti poteva essere l’immagine giusta a cui affidare questo importante compito, nonostante non avesse preso ancora parte a nessuna edizione dei Giochi. Lui stesso però aveva specificato nei giorni scorsi come a suo avviso fosse corretto privilegiare chi in passato si è già fregiato di una medaglia d’oro al collo.

Una lettura molto matura e intelligente, che è piaciuta particolarmente anche al presidente del Coni Giovanni Malagò. In un’intervista a Fanpage, il numero uno dello sport italiano è stato piuttosto chiaro e ha voluto esaltare la lettura di Sinner:

“Quando hanno chiesto a Jannik del tema del portabandiera, lui ha dato una risposta corretta. Perché quel ruolo deve essere una prerogativa di chi le Olimpiadi le ha già disputate e vinte“. Insomma prima di vedere il tennista di Sesto in quella posizione servirà sperare in un suo successo a Parigi e magari riaffrontare il discorso per Los Angeles 2028.