Tennis

Sinner da record, i risultati degli altri tennisti italiani nelle Finals

Sinner qualificato alle semifinali delle ATP Finals di Torino, mai nessun italiano come lui. Vediamo i risultati degli altri tennisti del nostro Paese

Jannik Sinner scrive un altro capitolo nella storia, raggiungendo le semifinali delle Atp Finals: nessun tennista italiano vi era mai arrivato. Prima di lui, le esperienze dei giocatori italiani nel torneo dei maestri non erano state particolarmente memorabili. Vediamo i risultati (decisamente deludenti) degli altri tennisti italiani nelle ATP Finals degli anni passati.

Le ATP Finals del passato per i tennisti italiani, ecco chi sono stati i partecipanti

Le ATP Finals (conosciute come Finali ATP in italiano e ufficialmente Nitto ATP Finals per ragioni di sponsor) rappresentano il torneo professionistico di tennis più prestigioso dell’anno dopo le quattro prove del Grande Slam. In gioco c’è un generoso montepremi e partecipano i migliori otto tennisti delle classifiche ATP, sia nel singolare che nel doppio. Il vincitore guadagna un numero di punti ATP compreso tra un minimo di 1 100 e un massimo di 1 500, posizionandosi a metà strada tra un torneo Masters 1000 (1 000 punti) e uno Slam (2 000 punti).

Le Finals, unite agli Slam, ai tornei Masters 1000 e alla competizione olimpica di tennis, costituiscono ciò che comunemente viene chiamato “Big Titles”.

Foto | Immagine di pubblico dominio – Wigglesport.it

Il torneo ha attraversato diverse fasi di denominazione nel corso degli anni. Dall’anno della sua creazione nel 1970 fino al 1989, fu chiamato Masters Grand Prix. Successivamente, dal 1990 al 1999, assunse il nome di ATP Tour World Championship; solo dal 2000 si trasformò nella Tennis Masters Cup, mantenendo questa denominazione fino al 2009, quando fu cambiata in ATP World Tour Finals. Dal 2017, è conosciuto come ATP Finals.

Il torneo adotta la formula del girone all’italiana, con la creazione di due gruppi, comunemente denominati gruppo rosso e gruppo verde, composti ciascuno da quattro giocatori che si sfidano tra loro. Il vincitore di ogni incontro guadagna un punto. I primi due classificati di ciascun girone accedono alle semifinali incrociate, con il primo di un girone che sfida il secondo dell’altro. I vincitori delle semifinali si contendono il titolo in finale. Le partite si svolgono al meglio dei tre set.

Data la sua collocazione temporale, solitamente a novembre, il torneo si tiene spesso in sedi dotate di campi indoor. Dal 2009 al 2020, Londra ha ospitato l’evento. Tuttavia, il 14 dicembre 2018, il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ufficializzò la candidatura di Torino come sede delle cinque edizioni successive. Altri contendenti includevano Londra, Manchester, Singapore e Tokyo. Il 24 aprile 2019, Torino fu ufficialmente designata come sede delle ATP Finals dal 2021 fino almeno al 2025.

E proprio a Torino Jannik Sinner ha firmato la decima impresa azzurra contro il numero 1 del mondo: assieme ad Adriano Panatta è l’unico ad esserci riuscito due volte (per di più nello stesso anno e con due giocatori diversi, Alcaraz e Djokovic).

Martedì sera al Pala Alpitour Jannik Sinner ha firmato la decima impresa della Storia del tennis italiano contro il numero 1 del mondo, diventando anche il primo azzurro a battere due volte il re del circuito nello stesso anno (i re, in questo caso, Alcaraz e Djokovic). Il 2023 è una stagione d’oro: lo scorso aprile anche Lorenzo Musetti ha avuto la meglio sul Djoker. L’altoatesino assieme ad Adriano Panatta è l’unico ad esserci riuscito due volte in carriera; una volta a testa invece è toccato a Corrado Barazzutti, Gianluca Pozzi, Filippo Volandri, Fabio Fognini, Lorenzo Sonego e, appunto, Lorenzo Musetti.

Ma l’impresa più grande, naturalmente, è stata quella di arrivare alle semifinali del torneo che vede sfidarsi gli 8 giocatori più forti al mondo. Nessun italiano era mai arrivato così lontano. Vediamo, però, le altre partecipazioni di nostri compaesani alle ATP Finals.

Adriano Panatta. Il primo italiano a partecipare alle Finals di fine anno (all’epoca chiamato Master) fu Adriano Panatta, nel 1975. Non fu una stagione eccezionale per il campione romano, che avrebbe poi sorpreso tutti nel 1976 (vincendo al Roland Garros e agli Internazionali di Roma, oltre alla Coppa Davis), ma fu sufficiente per ottenere il settimo posto nella classifica Atp, garantendosi così la partecipazione all’evento di Stoccolma. Curiosamente, nonostante la brillante stagione successiva, non riuscì a qualificarsi l’anno dopo. L’esperienza di Panatta in Svezia non fu memorabile: il tennista italiano perse tutti e tre gli incontri, anche a causa di condizioni fisiche non ottimali, con risultati di 6-4, 7-6 contro Manolo Orantes, 7-6, 6-3 contro Arthur Ashe e 7-6, 3-6, 6-0 contro Ilie Nastase (che vinse il torneo battendo Borg).

Corrado Barazzutti. Il secondo tennista italiano a competere nel singolare del Masters fu nel 1978 Corrado Barazzutti, in una straordinaria location come il Madison Square Garden di New York. La stagione dell’ex capitano della Coppa Davis fu eccezionale, con il punto culminante della semifinale al Roland Garros, dove perse contro l’imbattibile Bjorn Borg (che vinse anche Wimbledon quell’anno), e le finali a Las Vegas e Bastad. Barazzutti si classificò al nono posto nella speciale classifica dell’Atp, ma fu ripescato all’ultimo secondo a seguito del forfait (polemico) di Borg. Nonostante un girone non proibitivo, Barazzutti concluse purtroppo con tre sconfitte, replicando quanto accaduto al connazionale e compagno di Coppa Davis Adriano Panatta nel 1975 a Stoccolma, contro Dibbs (6-4, 6-4), Gottfried (7-6, 6-4) e Ramirez (3-6, 6-3, 6-4).

Matteo Berrettini. Matteo Berrettini è l’unico italiano ad aver ottenuto la qualificazione per due edizioni delle Finals (da titolare), la prima a Londra nel 2019 e la seconda a Torino nel 2021. Purtroppo, entrambe le occasioni non sono state fortunate. Alla O2 Arena, ha debuttato contro Novak Djokovic, subendo una sconfitta con tre game (6-2 6-1), e nel secondo incontro ha avuto un’esibizione altrettanto difficile contro Roger Federer (7-6 6-3 per l’elvetico). Tuttavia, si è riscattato contro Dominic Thiem (che era già qualificato), diventando il primo italiano a vincere una partita alle Finals in singolare (7-6 6-3 per il romano). Nel 2021, a causa di un infortunio durante la prima partita, ha dovuto ritirarsi nel match contro Zverev. A Torino, al suo posto è subentrato Jannik Sinner, prima riserva, che ha perso contro Daniil Medvedev e ha vinto un match senza valore per la qualificazione contro Hubert Hurkacz. La storia recentissima comprende la qualificazione alle Finals 2023 di Sinner, le straordinarie vittorie contro Djokovic e Tsitsipas e la semifinale per Jannik, il primo italiano a conquistare più di un successo nel torneo dei magnifici 8.

Fabio Fognini e Simone Boldelli nel doppio. In effetti, il primo trionfo italiano assoluto alle Finals è avvenuto nel doppio nel 2015 grazie alla coppia Fabio Fognini e Simone Bolelli. I due hanno protagonizzato una stagione veramente straordinaria sin dall’inizio, con una vittoria incredibile agli Australian Open, seguita dalla semifinale a Parigi e dalle tre finali dei Masters 1000 a Indian Wells, Montecarlo e Shanghai. Una qualificazione davvero meritata per una coppia affiatata non solo in campo ma anche nella vita. Alla O2 Arena di Londra, dopo aver ceduto nella prima giornata a Jamie Murray e John Peers e nella seconda contro i leggendari gemelli Mike e Bob Bryan, Fognini e Bolelli hanno ottenuto una grande soddisfazione battendo in un’ora di gioco l’indiano Rohan Bopanna e il romeno Florian Mergea con il punteggio di 6-4, 1-6, 10-5, firmando così il primo successo italiano assoluto alle Finals.

Federico Liberi

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