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Sinner colpisce forte: ogni ace alle Finals diventa una speranza per la ricerca oncologica!

La settimana di Jannik Sinner: sport e solidarietà

La settimana torinese di Jannik Sinner si è aperta con un evento di grande significato, che va oltre l’ambito sportivo. In attesa di affrontare avversari di alto calibro come Zverev e Alcaraz per il titolo delle ATP Finals all’Inalpi Arena, il giovane tennista altoatesino ha deciso di dedicare parte del suo tempo a una causa molto importante: la ricerca oncologica. Per il secondo anno consecutivo, Sinner ha visitato l’Istituto di Candiolo-IRCCS, un centro di eccellenza nella lotta contro il cancro. Questa iniziativa non è solo un gesto simbolico, ma un impegno concreto per raccogliere fondi per la ricerca.

Un Ace per la Ricerca

Il progetto “Un Ace per la Ricerca”, promosso da Intesa Sanpaolo, sponsor ufficiale delle Nitto ATP Finals, e dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, prevede una donazione di 100 euro per ogni ace realizzato dai tennisti durante il torneo e di 1.000 euro per quelli messi a segno in finale, fino a un massimo di 100.000 euro. Questa iniziativa rappresenta un modo innovativo per unire sport e solidarietà, coinvolgendo i fan e il pubblico nel sostegno a una causa così cruciale. Ogni ace colpito da Sinner e dai suoi avversari non è solo un punto guadagnato in campo, ma anche un contributo tangibile alla ricerca scientifica.

Innovazione nella Diagnosi Oncologica

Durante la visita all’Istituto di Candiolo, Sinner ha avuto l’opportunità di vedere da vicino come vengono utilizzati i fondi raccolti. Un momento particolarmente emozionante è stata la consegna del “Microscopio Blu”, un sofisticato strumento a scansione laser che promette di rivoluzionare la diagnosi oncologica. Questo strumento è stato acquistato grazie ai fondi raccolti nella precedente edizione dell’iniziativa e rappresenta una vera e propria frontiera nella diagnosi precoce di tumori, aumentando le possibilità di trattamento e cura.

La Biobanca per la Ricerca

La campagna “Un Ace per la Ricerca” ha come obiettivo principale la realizzazione di una nuova Biobanca all’interno dell’Istituto di Candiolo-IRCCS. Questa biobanca, che occuperà un’area di circa 3.000 metri quadrati, sarà dedicata alla conservazione di campioni biologici e delle informazioni collegate ai pazienti oncologici. La biobanca avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo di studi su larga scala, permettendo ai ricercatori di lavorare su campioni conservati in modo ottimale, con l’intento di affinare le tecniche diagnostiche e terapeutiche. In questo modo, si potranno ottenere diagnosi sempre più precoci e specifiche, aumentando le probabilità di successo nella lotta contro i tumori, anche quelli più aggressivi e difficili da trattare.

L’importanza della ricerca

Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato l’importanza di sostenere la ricerca, affermando che “è il modo attraverso il quale si riesce a raggiungere e fare del bene al maggior numero di persone possibile”. Questa visione non solo evidenzia il valore della ricerca scientifica, ma anche l’impatto positivo che iniziative come “Un Ace per la Ricerca” possono avere sulla società. Il supporto finanziario e le risorse messe a disposizione sono cruciali per facilitare progetti di ricerca che possono portare a scoperte significative e a nuovi protocolli di trattamento.

Sport e filantropia

L’intersezione tra sport e filantropia è sempre più evidente, e Jannik Sinner si sta affermando non solo come un atleta di talento, ma anche come un modello di impegno sociale. La sua partecipazione attiva a questa causa è un esempio di come gli sportivi possano utilizzare la loro visibilità per fare del bene e promuovere iniziative di grande rilevanza sociale. Con ogni ace colpito, Sinner non solo cerca di vincere in campo, ma anche di contribuire a una causa che tocca da vicino molte vite. La sua azione ha il potere di ispirare altri atleti e fan a unirsi nella lotta contro il cancro, dimostrando che lo sport può essere un veicolo di cambiamento e speranza.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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