Jannik Sinner ha portato a casa il torneo di Pechino ed è salito al numero 4 della classifica ATP, eppure c’è un altro motivo per sorridere
Il risultato sportivo è stato a dir poco sensazionale, riuscendo a battere nel giro di due giorni prima Alcaraz e poi Medvedev, conquistando il secondo ATP500 della carriera. Dai tempi di Panatta non si vedeva un tennista italiano così in alto in classifica.
Jannik Sinner è riuscito a risollevare le sorti del tennis italiano in un modo straordinario. Le vittorie di Berrettini, Musetti e Sonego, senza dimenticare Fognini (primo a portare a casa un Master 1000), sono state un ottimo viatico, ma con l’altoatesino si è saliti un gradino più su. Ad essere onesti proprio Berrettini, con la finale a Wimbledon persa da Djokovic, ha toccato la vetta più elevata, ma almeno dal punto di vista del best ranking non è mai riuscito ad ergersi in quarta posizione.
Inoltre, sia per un discorso di età che di potenziale, nessuno ha rubato l’occhio come Sinner. Di lui si parla ormai da 5 anni, quando minorenne incantava nell’Academy di Riccardo Piatti. Oggi molte cose sono cambiate, a cominciare dal coach, ma il talento è sempre cristallino. Sinner ha vinto a Pechino un torneo fantastico, non tanto per il blasone dello stesso (ATP500) quanto per il percorso compiuto, battendo in rapida sequenza il numero 2 e il numero 3 del mondo.
Prima un 7-6; 6-1 ad Alcaraz, poi un duplice 7-6 a Medvedev. Entrambe le vittorie hanno avuto un sapore particolare, visto che nel primo caso stiamo parlando del quarto successo ai danni del giovane fenomeno spagnolo (in vantaggio 4-3 nell’HeadtoHead), mentre nel secondo è stata la fine di un incubo. Sinner non aveva mai battuto prima Medvedev in carriera e ci è riuscito a Pechino, sul cemento, la superficie preferita dal russo. Una vittoria che gli ha spalancato le porte della gloria e del quarto posto nel ranking ATP, eguagliando il grande Adriano Panatta (1976).
Proseguendo in questa direzione presto Sinner diventerà il più grande tennista italiano di sempre, è solo questione di tempo. Ora il suo cammino prosegue spedito verso le ATP Finals di Torino, grande obiettivo stagionale e ultimo step importante da salire. Nel frattempo, però, Jannik può festeggiare un grande traguardo anche economico, visto che con Pechino si è portato a casa un assegno da 636 mila euro. A questi si aggiungono i soldi derivanti dagli sponsor, che arrotondano ancor di più il guadagno. Per ora invece la quarta posizione mondiale non ha fruttato nulla a livello di prize money ma di certo lo farà in modo indiretto.
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